2 giugno 2022 : dopo due anni di stop a causa della terribile emergenza sanitaria che ha interessato il mondo intero, tornano i festeggiamenti per il 2 Giugno! La tradizionale parata ai Fori Imperiali di Roma quest’anno si farà.
Tornano le frecce tricolori e la tradizionale deposizione della corona d’alloro presso l’Altare della Patria da parte del Presidente Mattarella.
In occasione dei festeggiamenti ripercorriamo insieme le tappe fondamentali di questa importante festa: dalla storia al cerimoniere per celebrare la sua importanza storica e culturale.
2 Giugno: La storia
Il 2 e il 3 giugno 1946 si tenne in Italia il Referendum con il quale venne chiesto alla popolazione di scegliere tra Monarchia e Repubblica.
È interessante la scelta che le due fazioni fecero nel simbolo da utilizzare.
I repubblicani scelsero l’immagine dell’Italia turrita mentre i monarchici lo stemma sabaudo.
Molte furono le polemiche che si scatenarono per la scelta repubblicana.
L’Italia turrita, ovvero una giovane donna con una corona muraria completata da torri, è la personificazione dell’Italia: i repubblicani furono accusati di usare per i loro scopi un simbolo universale rappresentante il popolo intero invece del solo schieramento.
Per la prima volta la votazione fu a suffragio universale. A votare furono anche le donne!
L’affluenza alle urne fu altissima. In virtù dei risultati il 18 giugno 1946 venne proclamata in maniera ufficiale la nascita della Repubblica Italiana. Re Umberto, per evitare gli scontri tra monarchici e repubblicani, dovette partire in esilio in Portogallo. Dal primo gennaio 1948, con l’entrata in vigore della costituzione Italiana e fino al 2002, fu vietato agli eredi maschi della casa di Savoia l’ingresso in Italia.
Sempre il 2 giugno gli Italiani vennero chiamati a votare per l’assemblea costituente.
Si affermarono tre grandi partiti di massa: Democrazia cristiana, il partito Socialista ed il partito Comunista.
L’anno dopo, sempre il 2 giugno, si tenne la prima celebrazione e nel 1948 la prima parata presso i fori Imperiali a Roma.
Il sospetto di brogli elettorali
I monarchici attribuirono la propria sconfitta a sospetti brogli elettorali.
Tre furono le anomalie più rilevanti:
– Non si attese il ritorno di molti reduci di guerra. Lo stesso Togliatti ne ritardò il rientro.
– I primi risultati pervenuti evidenziavano una netta prevalenza di voti in favore della monarchia.
– Analisi statistiche evidenziarono come il numero delle schede fosse maggiore del numero dei votanti.
I monarchici presentarono innumerevoli ricorsi giudiziali ma essi furono tutti respinti dalla corte di Cassazione.
Un recente studio pubblicato nel 2012 afferma che non vi siano le basi per affermare il possibile broglio. Lo studio si basa su un’analisi statistica del voto a livello di singolo comune usando la legge di Benford.
Per chi ne volesse sapere di più vi invito a leggere: Vanni Mengotto e Andrea Venturini, Referendum Repubblica-Monarchia: la soluzione di un enigma, Rivista di Storia Economica, anno XXVIII, n. 3, dicembre 2012, Bologna, Il Mulino.
Il Cerimoniale
Il 2 giugno rientra in quelli che vengono chiamati “Simboli Patri Italiani”: simboli che identificano l’Italia riflettendone storia e cultura.
Il cerimoniale del 2 giugno comprende:
– L’alzabandiera solenne e la deposizione della corona d’alloro in omaggio al Milite Ignoto sull’Altare della Patria. La deposizione avviene da parte del presidente della Repubblica in presenza delle massime cariche dello stato.
– Una parata militare lungo i Fori Imperiali. Ogni anno la parata segue una tematica diversa. Alla parata prendono parte tutte le forze armate Italiane, tutte le forze di polizia della Repubblica, il corpo nazionale dei vigili del fuoco, la protezione civile e la croce rossa.
Al seguente Link potrete vedere un estratto della parata dello scorso anno.
– L’apertura al pubblico dei giardini del palazzo del Quirinale.
– Il cambio della guardia al Quirinale in forma solenne.
2 Giugno: L’importanza del ricordo
Fondante per una nazione è il ricordo. Lo studio di un determinato periodo storico ci porta a conoscere e comprendere ciò che struttura il nostro presente.
È importante ricordare il giorno in cui, per la prima volta, fu il popolo a decidere la forma di governo che avrebbe avuto la nuova Italia. Non passi in secondo piano la grande rilevanza storica del suffragio universale e del diritto di voto concesso anche alle donne. Per la prima volta esse poterono votare, scegliere ed essere scelte. Nella costituente ben 21 furono le donne elette.
Donne e uomini fieri di poter finalmente partecipare alle scelte politiche del loro paese, uniti dal bene comune.
Vinse la Repubblica. Dopo 85 anni di regno, di cui 20 sotto il regime fascista, si afferma una nuova forma di governo che pone al centro il cittadino. Non a caso il termine repubblica dal latino Res publica “cosa pubblica”.
Infine L’articolo 1 ci spiega bene la rivoluzione del 2 giugno 1946.
“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.
Teniamolo ben in mente.
Viva l’Italia Repubblica!