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Canotta: oltre lo stereotipo di una maglia!

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canotta

Quando abbia fatto la prima comparsa è un enigma, eppure la canotta è un capo d’abbigliamento così diffuso, divenuta intramontabile.

Il passaggio dalla T-shirt alla canotta rimane avvolto nella leggenda. Le ipotesi più interessanti sarebbero legate a due circostanze, cronologicamente distanti.

Una canotta e le sue leggende

  • La prima attestazione della canotta è legata al nobile francese Jean de Fauches, che nel XVI secolo, in preda al nervosismo decise di tagliare le maniche e il colletto della sua camicia, ed essere più comodo nei movimenti. Questa resta soltanto un’ipotesi. Non abbiamo notizie certe, la possibilità che un gesto irruento possa aver scatenato la nascita di questo capo, potrebbe avere un minimo fondamento. In effetti, se guardiamo le camicie tipiche del sedicesimo secolo, il dubbio che non fossero comodissime, ci viene! Dagli sbuffi allo sbuffare il passo è breve.
  • La seconda leggenda è sempre di matrice francese ed è legata ad alcuni operai. I Forts des Halles ovvero “forti del mercato” erano coloro che avevano libero accesso ai padiglioni del mercato all’ingrosso parigino, il cosiddetto Halles de Paris. Questi operai, tipici della Parigi del XIX secolo, inventarono la canottiera per proteggersi dai colpi di vento alla schiena e per essere comodi nel trasporto delle merci. In questo caso la necessità di praticità e benessere contribuirono alla nascita di un capo d’abbigliamento, ormai sdoganato e reinterpretato.

Canotta: simbolo di una categoria

Quest’indumento così apparentemente semplice e banale ha fatto parte della classe operaia per molto tempo. Infatti, l’associazione della canottiera con altre classi operaie è abbastanza immediata; un’immagine iconica è la fotografia Pranzo su grattacielo apparsa sull’inserto domenicale del New York Herald Tribune nel 1932. La presenza di questo capo si fa molto presente anche nei film, dal neorealista Luchino Visconti in Ossessione, alla Rosa Tatuata nel dramma di Tennessee Williams e diretto da Daniel Mann.

Oltre ai ceti proletari, la categoria che ha reso iconica la canottiera sono appunto i canottieri. Nel canottaggio la canottiera, come successivamente in altri sport, è stata utilizzata per garantire l’ampiezza dei movimenti e al contempo restare coperti.

Renoir e i Canottieri

Antesignano di un aspetto glamour della canottiera è l’evento “raccontato” dal pittore impressionista Pierre-Auguste Renoir. Nel quadro La colazione dei canottieri,datato 1881, la scena rappresenta uno scorcio di vita quotidiana, molti dei personaggi sono amici del pittore. Per un’analisi più completa e dettagliata dell’opera, vi invito a approfondire il seguente link. Renoir come molti pittori impressionisti raffigura l’istantaneità della scena, come se fosse una fotografia. Ponendo l’accento sui dettagli dei personaggi, vediamo che gli stessi indumenti dei muscolosi canottieri e delle raffinate signore, ci coinvolgono nello spirito di convivialità. Qui i canottieri alludono, con un parallelismo azzardato, alle pose di alcuni modelli di Calvin Klein, in una delle ultime campagne pubblicitarie (#MYCALVINS). In molte circostanze la moda prende spunto dall’arte e talvolta le due sfere si uniscono – questo è un aspetto piuttosto ampio e che merita un capitolo a parte.

Dalla maglia della salute alla divisa del “macho”

La canotta, in particolare bianca, nel corso degli anni è sempre stata accostata ad un’immagine poco raffinata dell’abbigliamento. In effetti, le scene provenienti dalle commedie all’italiana in cui il ragionier Fantozzi indossa la canotta, sono alquanto buffe e prive di allure. Qui l’accostamento con la maglia della salute è inevitabile!

Dietro l’aspetto prettamente salutare, la canotta ha un altro recondito riferimento. Difatti, è il capo d’abbigliamento del macho, del sex symbol.

Negli Stati Uniti, la canotta è allusiva di un infelice significato; un suo sinonimo è wife beater (picchiatore di mogli). L’associazione tanto crudele non ha delle fonti ben chiare; si presuppone sia legata ad un fatto di uxoricidio del 1947, tenutosi a Detroit. L’associazione alle classi operaie degli immigrati italiani e ispanici ha fatto poi proseguire con il pregiudizio. Per un approfondimento della questione, invito alla lettura dell’articolo di Michele Farina su Corriere.it

Oltre il cliché: la moda recupera il legame con  il passato

Cerchiamo di non pensare solamente ai grotteschi e preconcetti aspetti del cliché dell’italiano in canotta. In effetti, la canotta ha affermato lo status di sicurezza e di raffinato fascino in alcuni celebri attori.

Non possiamo dimenticare Marlon Brando in Un tram che si chiama desiderio, o Richard Gere in uno dei suoi primissimi servizi fotografici per Vogue, fatto dall’illustre fotografo Herb Ritts. Il lavoro di Ritts non è un unicum, l’immagine della canotta diviene capo d’ abbigliamento in un’opera fotografica per Richard Avedon. Invece, per Dolce & Gabbana prosegue anche nel 2020 il sodalizio con le radici siciliane, la moda si fa artefice di un legame con il passato all’insegna della modernità, nei servizi fotografici di Salvo Alibrio.

Altro iconico ricordo della canotta è l’esempio di Freddy Mercury, nella memorabile esibizione allo stadio di Wembley nel luglio 1985 per il Live Aid, con indosso una canotta all’interno di jeans chiari. All’epoca Freddy Mercury, fiero della sua omosessualità, giocava con un capo d’abbigliamento stereotipo del “maschio”. A distanza di trent’anni questa mise è diventata un cult per uomini e donne! La moda quando piace, va oltre i pregiudizi.

Non solo abbigliamento maschile

La canotta è divenuta un capo così passe-partout che la indossano moltissime celebrities. Madonna ,in una campagna per Gap insieme a Miss Eliott, testimonia quanto questo capo possa nella sua semplicità essere cool.

Le tendenze 2020

Con l’arrivo dell’estate e del caldo, la comodità di una fresca canotta diventa una necessità. Nelle collezioni primavera estate 2020, gli stilisti le abbinano sotto freschi camicioni o comodi shorts coloniali. Spesso l’amato cotone è sostituito dalla viscosa o da tessuti tecnici traspiranti. In Off White la linearità è interrotta da un oblò sul davanti, invece in Ferragamo la luminosità della nappa stretch, rende la canotta un capo minimal e chic.

La canotta è presente anche nelle sfilate uomo. È portata con eleganza sopra pantaloni fluidi, oppure più ampia, abbinata ai bermuda.

Che sia bianca o colorata, l’importante è indossarla con raffinatezza, per restare freschi e comodi. Basta evitare le catene d’oro, il cliché è dietro l’angolo!

Foto di un-perfekt da Pixabay

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About author
Benedetta Longo, laureata in archivistica e biblioteconomia, corsista del master in Total Tourism Management. Da sempre appassionata del campo della moda in tutte le sue sfaccettature. Prendo spunto dalle ultime tendenze per nuovi stimoli, coniugando la passione per i viaggi, il vintage e la storia, in particolare di arte e costume.
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