La seconda ondata epidemica e il secondo lockdown si stanno facendo sentire. Si avverte sempre più la necessità di affrontare l’emergenza riguardo la salute mentale dei cittadini durante questa pandemia.
Emergenza nel discorso di Conte
Il 10 ottobre, Giornata Nazionale della Psicologia, Giuseppe Conte ha detto al Consiglio Nazionale degli Ordini degli Psicologi: “La centralità del tema del diritto alla salute non può prescindere dalla consapevolezza dell’importanza della salute psicologica, soprattutto nella prevenzione del disagio di tutti coloro chiamati a un così grande sacrificio”.
Finalmente il tema del benessere mentale si sta facendo strada anche a livello politico. La strategia comunicativa nel corso dell’emergenza sanitaria non ha certo aiutato. Il Governo ha usato modalità di comunicazione, come conferenze stampa sempre in ritardo rispetto agli orari annunciati o circolazione incontrollata delle bozze dei decreti, che hanno aggravato il disagio emotivo di molti.
Lo stato attuale della salute mentale
“L’indice [di stress] è risalito con il riacutizzarsi della pandemia e ha raggiunto gli stessi livelli del marzo 2020” spiega il presidente nazionale dell’Ordine degli psicologi, David Lazzari. Il rischio è che l’ansia comporti ricadute importanti sulla salute nel suo complesso e sui diversi aspetti della vita delle persone.
Il disagio psichico non è causato solo dalla paura del contagio. Pesano anche l’incertezza economica, i lutti non elaborati e il prolungato isolamento che ci ha così disabituati alla socialità che alla fine del primo lockdown il 62% degli italiani aveva paura a tornare alla normalità. L’isolamento e la quarantena hanno un impatto rilevante su alcuni bisogni fondamentali delle persone come l’autonomia decisionale, la libertà di movimento, il senso di sicurezza fisica e il contatto con i cari. Le conseguenze in parte le viviamo già ogni giorno, ma soprattutto le vedremo sul lungo periodo.
Evidenze scientifiche
Le conoscenze attuali sono ancora troppo scarse per farci prevedere come tutto questo evolverà in futuro. Possiamo tuttavia iniziare a riflettere sui dati che emergono.
Gli psicologi di Fondazione Soleterre, al fianco del Policlinico San Matteo di Pavia per fornire sostegno psicologico a bambini e genitori in cura presso il reparto di onco-ematologia pediatrica, hanno aggiunto al proprio team altri colleghi per assistere pazienti, familiari e operatori sanitari impegnati ogni giorno nell’emergenza Covid-19 nei reparti di Rianimazione, Pronto Soccorso e Malattie Infettive. Successivamente il servizio è stato esteso anche a Bergamo, Milano, Pavia e Lodi che sono le province più colpite.
Damiano Rizzi, presidente di Fondazione Soleterre e psicologo nei reparti Covid-19, ritiene che si possa ipotizzare una sindrome da stress legato alla pandemia. Questo è ciò che emerge da una prima rilevazione condotta dalla Fondazione Soleterre. I dati riguardano 65 dei 91 casi beneficiari del Fondo Nazionale per il supporto psicologico Covid-19.
Il 33% dei pazienti presi in carico manifesta disturbi da stress post traumatico in forma grave (31%) e molto grave (2%). Tra i sintomi trasversali più comuni si segnalano depressione (il 23% in misura moderata e il 40% in misura grave); ansia (il 37% in misura moderata e il 32% in misura grave); rabbia (il 25% in misura moderata e il 23% in misura grave); alterazioni del sonno (il 17% in misura moderata e il 22% in misura grave) e uso di sostanze (37% in misura grave).
Cosa si sta facendo per la salute mentale?
La conversione in legge del Decreto Agosto ha rimarcato il valore della professione psicologica nella riorganizzazione della rete assistenziale territoriale e prevede di adottare delle linee precise per garantire il benessere psicologico individuale e collettivo nel contesto della pandemia.
L’Ordine degli psicologi chiede al governo di istituire un voucher per permettere ai cittadini di godere di prestazioni psicologiche anche in studi privati.
E’ stato anche avviato il Protocollo per l’assistenza psicologica nelle scuole, da avviare in tutte le 8.290 direzioni scolastiche del Paese sino a giugno 2021.
Speriamo che questi siano i primi passi verso un futuro più aperto al benessere psicologico. Da non tenere a mente solo in occasione di questa emergenza di salute mentale nella pandemia.