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Endometriosi: l’importante coinvolgimento dell’utero

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Endometriosi: l’importante coinvolgimento dell’utero

L’endometriosi è stata definita come un “dolore sordo nel corpo di una donna” o ancora come “un dolore che stringe come un crudele abbraccio”.

L’organo principalmente coinvolto in questa importante patologia è l’utero, in particolare il suo strato più interno: l’endometrio.

Anatomia dell’utero

L’utero è un organo muscolare cavo, localizzato nella piccola pelvi e posto davanti al retto e dietro la vescica; è connesso all’esterno tramite il canale vaginale.

L’utero è l’organo della gestazione, poiché accoglie la cellula uovo, precedentemente fecondata dallo spermatozoo, garantendone lo sviluppo.

Dal punto di vista anatomico, nell’utero si individuano quattro regioni:

  • corpo, parte centrale dell’utero;
  • fondo, o base, porzione dell’utero che termina superiormente;
  • cervice, o collo dell’utero, penetra nella vagina; è “l’apparato di chiusura” dell’utero, in quanto impedisce la risalita dei germi dalla vagina e la discesa prematura dell’embrione.

L’utero è formato da tre strati; dalla superficie in profondità troviamo:

  1. parametrio, strato di tessuto connettivo, ricoperto da peritoneo, che avvolge l’utero;
  2. miometrio, tonaca muscolare formata da tre strati;
  3. endometrio, tonaca mucosa che riveste la cavità uterina. Durante il ciclo mestruale, la mucosa uterina va incontro ad un processo di sfaldamento, per preparare l’utero ad una eventuale gravidanza.

Tuttavia, cellule endometriale possono riscontrarsi in sedi extra-uterina in una determinata condizione patologica: l’endometriosi.

Endometriosi

L’endometriosi è una patologia benigna piuttosto invalidante, causata dall’impianto di cellule endometriali al di fuori della cavità uterina.

Eziologia dell’endometriosi

La causa dell’endometriosi non è nota.

Tuttavia, il processo di mestruazione retrograda risulta essere, ad oggi, l’ipotesi più accreditata.

Attraverso questo processo, le cellule endometriali risalirebbero le tube di Falloppio per andare ad impiantarsi e proliferare al di fuori della cavità uterina.

Le cellule endometriali, quindi, continuerebbero a svolgere la propria attività, ingrossandosi e rompendosi ad ogni ciclo mestruale, provocando infiammazioni croniche agli organi coinvolti e, nel 30 % dei casi, infertilità nella donna.

Generalità sull’endometriosi

L’endometriosi colpisce il 10% delle donne nel loro periodo fertile e può interessare la donna sin dalla prima mestruazione (menarca) e persistere fino alla menopausa.

L’endometriosi comporta uno stato infiammatorio cronico a carico dell’apparato genitale femminile e degli organi circostanti (vescica e intestino) e si manifesta con:

  • dolori di variabile intensità che si accentuano particolarmente durante la fase mestruale;
  • talvolta difficoltà a concepire.

Sintomi dell’endometriosi

Circa nel 30% dei casi, l’endometriosi si rileva in seguito ad interventi o ad accertamenti di altro tipo in donne asintomatiche. Quindi, l’endometriosi è una condizione che può essere asintomatica e che non necessariamente influisce sul concepimento.

Sebbene i sintomi riferiti all’endometriosi siano spesso aspecifici (in quanto riscontrabili in altre patologie), vi sono, tuttavia, dei segnali che permettono di fare una diagnosi differenziale.

  • Ad esempio, il dolore mestruale (o dismenorrea) si può spesso riscontrare anche in donne non affette da endometriosi.

Tuttavia, se il dolore mestruale diventa importante e invalidante e risponde scarsamente agli antidolorifici, questo potrebbe essere un segnale della presenza di cellule di endometrio nella piccola pelvi.

  • Altri sintomi frequenti, riferiti a livello della pelvi, sono il dolore durante i rapporti sessuali (dispareunia) o il dolore nelle fasi temporali che intercorrono tra due cicli mestruali.
  • Nei casi in cui l’endometriosi si estenda ad organi esterni all’apparato genitale femminile, possono insorgere disturbi nella minzione o nella defecazione.

Diagnosi dell’endometriosi

Dal punto di vista clinico, l’endometriosi si presenta in modo piuttosto diversificato: ad esempio, il paziente può risultare asintomatico o può esserci un coinvolgimento di più organi.

A tal proposito, si rende necessario adottare una terapia personalizzata.

Per una corretta diagnosi, è opportuno utilizzare gli strumenti medici di base:

  • accurata raccolta dei sintomi riferiti dal paziente;
  • visita ginecologica, che comprende l’esplorazione vaginale e, quando indicata, l’esplorazione rettale e un’ecografia pelvica, per identificare eventuali localizzazioni dell’endometrio in sede extrauterina.

Trattamenti dell’endometriosi

Il corretto trattamento dell’endometriosi consta di diverse opzioni, che comprendono la chirurgia, la terapia medica e, in alcuni casi, l’osservazione medica.

  • La chirurgia si pone come obiettivo la risoluzione di eventuali danni a carico degli organi coinvolti. In particolare, la chirurgia endoscopica mini-invasiva assicura una rapida guarigione ed è indicata per la cura della sterilità.

Se l’endometriosi si estende anche ad organi extra-genitali, è necessario adottare un approccio definito multidisciplinare, per ottenere una completezza a livello dell’intervento chirurgico.

  • Fondamentale è anche la terapia medica, in quanto capace di ridurre il rischio di ripresentazione della malattia. Si basa sull’impiego di antidolorifici o di farmaci ad azione anti-estrogenica, per atrofizzare l’endometrio in sede ectopica.
  • Uno stile di vita sano, con apporto di fibre e vitamine, riduzione di proteine di origine animale e regolare esercizio fisico, potrebbe modificare positivamente l’andamento della malattia, con conseguente riduzione dei sintomi.

Endometriosi e fertilità

L’endometriosi ha un considerevole impatto sulla qualità della vita delle pazienti affette; in particolare, l’endometriosi può interferire con la fertilità spontanea della donna:

  • compromettendo la qualità degli ovociti;
  • impedendo l’annidamento del pre-embrione nella mucosa uterina;
  • formando aderenze tra i tessuti, che potrebbero ostruire il transito del pre-embrione attraverso le tube di Falloppio e, quindi, nell’endometrio.

Per questa ragione, le scelte terapeutiche sono mirate a preservare la possibilità di riprodursi.

Tuttavia, chi è affetto da endometriosi, non necessariamente va incontro ad infertilità: infatti, il 70% delle pazienti riesce comunque a concepire.

L’importanza della prevenzione

Dunque la prevenzione e la formulazione di una diagnosi precoce sono fondamentali per il trattamento dell’endometriosi.

Saper percepire e interpretare gli eventuali sintomi di questa patologia è il primo importante passo da intraprendere nel processo di guarigione.

Il nostro corpo si esprime continuamente, attraverso un linguaggio che richiede una profonda capacità di ascolto.

Photo:© leszekglasner #187616418

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Andrea Longo, classe '98. Studente di Medicina e Chirurgia presso Università di Parma. Tenore lirico per passione, guarda al mondo con occhio critico e curioso.
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