La sfilata ha subito una graduale evoluzione nel corso della sua storia. Prima dell’avvento di iconici spettacoli, prima dell’incedere sinuoso di affusolate modelle, gli abiti debuttavano in società in altri modi. Scopriamoli!
Dalla sfilata delle poupées…
Ad indossare gli abiti in voga del momento erano le poupées. Queste “bambole” sono state utilizzate tra il XVII e XVIII secolo e venivano esportate in tutto il mondo, erano realizzate in cera, legno o pezza e successivamente in cartapesta. Caddero in disuso alla metà del 1800. Le signore optavano per un modello o uno stile da una delle bambole, anche se avevano libera scelta nel tessuto e negli ornamenti, successivamente si recavano dalla loro sarta, dove l’abito veniva confezionato. Verso la fine dell’ottocento la sfilata di figurini e successivamente le riviste soppiantarono le pupe.
…al concetto di Haute Couture
Da una moda pressoché casalinga, a fine ottocento nacque l’idea di collezione. L’artefice del concetto di alta moda e sfilata è Charles Frederick Worth. Il couturier britannico lanciò l’idea di casa di moda, etichetta firmata e modelle; Worth si fece ideatore di una collezione da presentare ai possibili e futuri acquirenti. La consapevolezza di rivolgersi ai possibili buyer si fa strada!
Con l‘avvento della Belle Époque, periodo denso di ferventi ed entusiasmanti cambiamenti, anche il concetto di sfilata si trasforma e delinea quelle caratteristiche tipiche dei tempi contemporanei fino alle collezioni pre Covid19. È con Paul Poiret, stilista francese e assoluto innovatore che la moda, la sfilata si dotano di respiro internazionale. L’alta moda parigina raggiunge lo status che conosciamo oggi, in cui si fa presente la necessità di maestranze altamente preparate e specifiche. La sfilata lascia l’atelier per divenire spettacolo!
Durante tutto il Novecento, l’Alta Moda parigina è stata teatro di sfilate spettacolari, le collezioni erano identificative e diverse da quelle realizzate per la vendita.
La nascita di una sfilata tutta italiana
La storia della sfilata italiana è merito di Giovanni Battista Giorgini. Raffinato uomo d’affari, ne organizzò una presso la sua residenza privata di Firenze, Villa Torrigiani. Correva l’anno 1951 e si teneva la prima sfilata di moda italiana!
Qui il selezionato pubblico straniero, di giornalisti e buyer dei principali department store americani, ammiravano la moda italiana e le conferivano la conquista della legittimazione internazionale.
Con l’avvento del cinema, le case di moda italiane raggiunsero enormi livelli di glamour e fascino. Roma si configurò come la capitale dell’alta moda, e dal 1972 Firenze si specializzò, con l’avvento di Pitti Uomo, nella rassegna di abbigliamento e accessori maschili più importante al mondo.
E allora Milano?
Anni Settanta: alcuni tra i più rinomati stilisti Walter Albini, Missoni, Krizia, Ken Scott lasciarono l’iconica sala bianca di Palazzo Pitti, e sfilarono a Milano! Il capoluogo meneghino diventa la capitale internazionale del prêt-à-porter. A partire dal 1979, il calendario degli appuntamenti di moda milanese si articolava in tre eventi fra loro complementari:
- Milano Collezioni, l’evento promozionale in cui le griffe più prestigiose del settore presentavano le loro collezioni,
- Milanovendemoda dalla tempra commerciale,
- Modit, incentrata sul rapporto stilismo e industria.
L’ impronta della sfilata che riecheggia nell’immaginario collettivo è costituita principalmente da due fattori: spettacolarizzazione e innovazione. Gli ultimi quarant’anni sono stati testimoni della nascita di tantissimi modi di intendere il fashion, come ad esempio la supremazia delle modelle negli anni 90 e i diktat dell’odierne influencer sempre nelle prime file.
E oggi?
Anche il 2020 si presta ad essere un anno spartiacque.
Infatti, moltissimi eventi sono stati annullati o rimandati al prossimo anno. Le sfilate fanno parte di questo parterre. Dalle fiere internazionali sul turismo, ai salone del mobile, ai festival cinematografici, tutto è stato fermato, in modo tale da poter definire nelle prossime edizioni misure di sicurezza più adeguate.
L’avvento del digitale, già presente in alcune sfilate, per i prossimi eventi sarà fondamentale.
Nonostante questi eventi non siano stati realizzati, il mondo digitale ha permesso e permetterà la visione delle passerelle ed i suoi dietro –le-quinte.
Sfilate digitali
Nel mese di maggio, la camera italiana della moda ha ufficializzato le date della Milano Digital Fashion Week. Si presta ad essere una settimana della moda in cui le sfilate si terranno sul web e saranno le prime sfilate italiane interamente digitali.
La Milano Digital Fashion Week si svolgerà dal 14 al 17 luglio. Questa “settimana fashion” è un modo per promuovere le collezioni uomo e donna. Nel calendario digitale i diversi brand presenteranno le collezioni uomo primavera/estate 2021 e le pre-collezioni uomo e donna primavera/estate 2021, attraverso questa serie di incontri si iniziano a dare delle riposte al nuovo panorama della moda.
Luglio si delineerà come mese delle sfilate digitali in diverse città del mondo, sulle varie piattaforme sarà possibile visionare i backstage, interviste, dietro le quinte del mondo del fashion.
Il calendario.. save the date!
Moda maschile che sarà online dal 9 al 13 luglio per le collezioni maschili P/E 2021.
Dal 14 al 17 luglio, era già stata messa in calendario la ‘settimana’ di Milano proposte cruise 2021 uomo e donna.
Gli altri “Big Four”
Parigi
Haute Couture autunno/ inverno dal 6 all’8 luglio 2020
Collezioni uomo primavera/ estate 2021 dal 9 al 13 luglio 2020
New York
Per le sfilate di New York si auspica un ritorno a settembre. Dovrebbero essere presenti la maggior parte degli stilisti, tranne Off White.
Il brand di Virgil Abloh non sfilerà a settembre, ma direttamente a gennaio con la collezione SS21– che arriverà nei negozi già nel mese successivo, a febbraio.
Londra
Tra il 12 e il 14 Giugno 2020 si è tenuta la London Fashion Week. Dopo la Shangai Fashion Week, i giorni dedicati alla mondo della moda della capitale britannica si sono caratterizzati all’insegna della neutralità di genere. Nel video degli highlights si possono percepire le sensazioni, le influenze che hanno caratterizzato questi ultimi mesi, inevitabilmente forgiati dalla pandemia.
Nella pagine ufficiali della London fashion Week i contenuti sono piuttosto accessibili, naturalmente si percepisce la mancanza di tempo avuto dai designer nel mettere su i differenti contenuti. Sono presenti interviste, modelli digitali, modelli che indossano i capi nei laboratori. Questo mix & match di elementi, ben rappresenta l’eterogeneità e le frammentarie certezze del momento.
Piattaforme digitali e il Pitti Connect
Pitti Connect è una piattaforma digitale per il networking e un marketplace per generare nuove opportunità di business.
Sarà attivo già da fine giugno e consentirà agli espositori dei saloni di Pitti Immagine (Pitti Uomo, Pitti Bimbo, Pitti Filati, Fragranze e Super) con l’obiettivo di aumentarne la visibilità, in anticipo sull’apertura dei saloni a Settembre.
Trasformazioni del concetto di sfilata
Il blocco totale degli eventi ha posto molti interrogativi e riflessioni sull’essenza della sfilata. Molti stilisti hanno deciso di non aderire agli eventi digitali di Luglio, oppure hanno scelto di collocare le sfilate in date svincolate dalle fashion week digitali. In comunicati stampa, lettere aperte, gli stilisti hanno avanzato un nuovo modo di intendere la moda. La riflessione derivante dalle vendite dimezzate, hanno posto l’interrogativo sul fast fashion, e dunque sul concetto che un capo non può essere considerato vecchio e demodè solo perché è stato in vetrina poche settimane.
Riflessioni e lettere aperte da Armani a Gucci
A New York abbiamo visto la scelta di Off White; mentre a Milano, Armani ha deciso che presenterà il prossimo settembre 2020, in particolare le sfilate uomo- donna Giorgio Armani ed Emporio Armani con modalità ancora da definire.
Invece a gennaio 2021 avrà luogo Armani Privè che si terrà a Palazzo Orsini in via Borgonuovo a Milano. Le scelte di Armani sono state spiegate in una lettera aperta a WWD Women’s Wear Daily, rivista settoriale americana. Qui Armani ha sottolineato “Questa crisi è anche una meravigliosa opportunità per ridare valore all’autenticità: basta con la moda come gioco di comunicazione, basta con le sfilate in giro per il mondo, al solo scopo di presentare idee blande. Basta intrattenere con spettacoli grandiosi che oggi si rivelano per quel che sono: inappropriati, e voglio dire anche volgari”.
Appunti dal Silenzio
La riflessione di un cambiamento ha coinvolto anche il brand iconico Gucci, il direttore creativo della maison Alessandro Michele ha scritto in uno elaborato nominato Appunti dal Silenzio la volontà di sradicarsi dalle consuetudini leggi delle sfilate stagionali, vi è intrisa la capacità di superare il tradizionale concetto di tradizionale passerella.
“Nel mio domani- continua Michele- abbandonerò quindi il rito stanco della stagionalità. Ci incontreremo solo due volte l’anno per condividere i capitoli di una nuova storia. Si tratterà di capitoli irregolari, impertinenti e profondamente liberi. Saranno scritti mescolando le regole e i generi. Si nutriranno di nuovi spazi, codici linguistici e piattaforme comunicative”.
D’altronde Alessandro Michele ha sempre contraddistinto i suoi eventi di moda con performance artistiche, nelle quale gli abiti, gli accessori, i modelli trascendevano dalla mera sfilata per portare lo spettatore a riflettere. La moda veicola il pubblico verso un messaggio più profondo.
Le scelte di molti stilisti di non adeguarsi alla velocità delle collezioni e di rispettare i processi creativi si pongono in un clima di incertezza, ma hanno permesso di porre l’accento sui disagi che il mondo della moda iniziava ad avvertire. La sicura concretezza che i capi possano essere venduti è svanita.
Nel vivo delle sfilate
A Luglio, le sfilate programmate dal vivo sono:
Dolce & Gabbana nei giardini del Campus University dell’Ospedale Humanitas il 15 Luglio alle 17.30.
Dior Cruise Collection a Lecce, il 22 Luglio in Piazza Duomo.
Le sfilate si terranno con modelli e addetti ai lavori, tutto seguendo le nuove misure di sicurezza. Nel caso di Dior, tutto sarà eseguito a porte chiuse.
Le sfilate saranno certamente degli eventi importanti, per la presentazione delle collezioni, ma soprattutto perché ne mostreranno una nuova visione.
In fondo, sin dalla sua nascita, la sfilata è sempre stata una mutevole camminata in passerella di gente ben vestita, si spera!
Foto di Ahmad Ardity da Pixabay