Sin dall’ antichità le Fake News viaggiano parallelamente al mondo dell’ informazione (quella vera). Dalla “Morte di Napoleone” al “Great Moon Hoax” passando per “L’ uomo di Piltdown” e “Savi di Sion” nel corso degli anni le Fake News si sono evolute a tal punto da essere profittevoli.
Cosa sono le Fake News?
Le Fake news sono notizie false che mirano a creare confusione, distorcendo la realtà e aumentando il traffico sul proprio sito web, rubando clic ai competitor, in cerca di un facile guadagno che può generare un introito anche di 1500,00 euro; questo fenomeno è chiamato Clickbait.
Le Fake News per essere virali sfruttano paure, pregiudizi, complottismi, curiosità, sorprese e disgusto. La viralità nell’ ultimo decennio è stata amplificata grazie al diffondersi dei social, luogo “virtuale” ideale per la proliferazione di questo tipo di notizie, che vengono ulteriormente amplificate grazie alla “fiducia” riposta nella genuinità dei nostri contatti.
L’ usus purtroppo genera un’ incontrollabile diffusione, che può essere fermata solo se l’utente si preoccupasse di verificare l’ attendibilità della fonte.
Lo Studio del Massachusetts Institute of Technology di Boston
Il Massachussets Institute of Technology di Boston del 2018 ha condotto uno studio dal titolo “On Twitter, false news travels faster than true stories”. L’obiettivo era indagare su come le Fake News riescano a diffondersi più velocemente di quelle vere su Twitter.
I dati emersi dallo studio mostrano come una Fake News ha il 70% in più di possibilità di essere ritwittata rispetto a una notizia vera, la fake news viaggia a una velocità maggiore di 6 volte ma anche di 10/20 volte se parliamo di diffusione continua e senza interruzioni c.d cascate.
Per lo studio i ricercatori hanno monitorato circa 126000 cascate, twittate per 4,5 milioni di volte da circa 3 milioni di persone tra il 2006 e il 2017.
Lo studio prosegue individuando anche l’ ambito di riferimento delle notizie notando che le fake news si concentrano su temi popolari con un taglio emozionale. 45000 cascate su 126000 trattano argomenti di politica, a seguire leggende urbane, affari, terrorismo, scienza, catastrofi naturali e intrattenimento.
Al momento non esistono strumenti efficaci al 100% per contrastare la diffusione di Fake News. Nel frattempo gli studiosi lanciano il motto “Think before you retweet“, ovvero pensa prima di ritwittare.
Come riconoscere le Fake News? Contro le fake news si è schierato anche Facebook, pubblicando un decalogo (riportato di seguito) per mettere in guardia gli utenti da questo fenomeno ormai diffuso.
- Non ti fidare dei titoli: le notizie false spesso hanno titoli altisonanti scritti tutti in maiuscolo e con ampio uso di punti esclamativi. Se le affermazioni contenute in un titolo ti sembrano esagerate, probabilmente sono false.
- Guarda bene l’URL: un URL fasullo o molto simile a quello di una fonte attendibile potrebbe indicare che la notizia è falsa. Molti siti di notizie false si fingono siti autentici effettuando cambiamenti minimi agli URL di questi siti. Puoi accedere al sito per confrontare l’URL con quello della fonte attendibile.
- Fai ricerche sulla fonte: assicurati che la notizia sia scritta da una fonte di cui ti fidi e che ha la reputazione di essere attendibile. Se la notizia proviene da un’organizzazione che non conosci, controlla la sezione “Informazioni” della sua Pagina per scoprire di più.
- Fai attenzione alla formattazione: su molti siti di notizie false, l’impaginazione è strana o il testo contiene errori di battitura. Se vedi che ha queste caratteristiche, leggi la notizia con prudenza.
- Fai attenzione alle foto: le notizie false spesso contengono immagini e video ritoccati. A volte, le immagini potrebbero essere autentiche, ma prese fuori contesto. Puoi fare una ricerca dell’immagine o della foto per verificarne l’origine.
- Controlla le date: le date degli avvenimenti contenuti nelle notizie false potrebbero essere errate e la loro cronologia potrebbe non avere senso.
- Verifica le testimonianze: controlla le fonti dell’autore per assicurarti che siano attendibili. La mancanza di prove o il riferimento a esperti di cui non viene fatto il nome potrebbe indicare che la notizia è falsa.
- Controlla se altre fonti hanno riportato la stessa notizia: se gli stessi avvenimenti non vengono riportati da nessun’altra fonte, la notizia potrebbe essere falsa. Se la notizia viene proposta da fonti che ritieni attendibili, è più probabile che sia vera.
- La notizia potrebbe essere uno scherzo: a volte può essere difficile distinguere le notizie false da quelle satiriche o scritte per divertire. Controlla se la fonte è nota per le sue parodie e se i dettagli e il tono della notizia ne rivelano lo scopo umoristico.
- Alcune notizie sono intenzionalmente false: usa le tue capacità critiche quando leggi le notizie online e condividile solo se non hai dubbi sulla loro veridicità.
Aggiungerei anche un undicesimo punto: effettuare un controllo sul nome del “giornale fake”. Il nome può essere identico a quello di uno noto con la differenza di una vocale o consonante. Questa facilmente sfugge all’ occhio del lettore.
Come la normativa contrasta il fenomeno delle Fake News?
Ad oggi non esiste ancora una normativa ad hoc per contrastare il fenomeno delle fake news. Vediamo in che modo possiamo inquadrare le fake news nel nostro ordinamento giuridico.
Fermo restando la libertà di espressione (“art 21 della Costituzione”), le figure di reato che andremo ad analizzare non mirano a punire la notizia falsa ma la lesione dell’ interesse individuale o collettivo.
Di fatto le notizie false sono anche pericolose e possono essere inquadrate nell’ articolo 265 del cp che disciplina il “Disfattismo politico“, collocato tra i “delitti contro la personalità dello stato”. La violazione dell’ art 265 del cp prevede l arresto da 2 a 5 anni per chi “…diffonde o comunica voci o notizie false, esagerate o tendenziose, che possano destare pubblico allarme o deprimere lo spirito pubblico o altrimenti menomare la resistenza della nazione di fronte al nemico…”
L’ autore della Fake News potrà rispondere di:
- Delitto di diffamazione” art 595.3 cp se in forma aggravata: “Se l’offesa è recata col mezzo della stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità, ovvero in atto pubblico, la pena è della reclusione da sei mesi a tre anni o della multa non inferiore a 516 euro”.
- Pubblicazione di notizie false, esagerate o tendenziose atte a turbare l’ordine pubblico” art 665 cp.:“Chiunque pubblica o diffonde notizie false, esagerate o tendenziose, per le quali possa essere turbato l’ordine pubblico, è punito, se il fatto non costituisce un più grave reato, con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a euro 309″.
- Procurato allarme presso l’ autorità” art 658 cp. “Chiunque, annunziando disastri, infortuni o pericoli inesistenti, suscita allarme presso l’Autorità, o presso enti o persone che esercitano un pubblico servizio, è punito con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda da euro 10 a euro 516.
- Abuso credulità popolare art 661 cp: “Chiunque, pubblicamente, cerca con qualsiasi impostura, anche gratuitamente, di abusare della credulità popolare è soggetto, se dal fatto può derivare un turbamento dell’ordine pubblico, alla sanzione amministrativa pecuniaria da euro 5.000 a euro 15.000″.
La fake news può avere un impatto importante anche sull’ economia. Può infatti rientrare nei “Delitti contro l’economia pubblica” art 501 cp: “Chiunque, al fine di turbare il mercato interno dei valori o delle merci, pubblica o altrimenti divulga notizie(2) false, esagerate o tendenziose o adopera altri artifici atti a cagionare un aumento o una diminuzione del prezzo delle merci, ovvero dei valori ammessi nelle liste di borsa o negoziabili nel pubblico mercato, è punito con la reclusione fino a tre anni e con la multa da euro 516 a euro 25.822“.
Condividere le Fake News è reato?
Per rispondere alla domanda dobbiamo capire se l’ utente ha condiviso agendo in buona fede oppure con l’ intento di contribuire creando disinformazione.
Non è semplice stabilire l’ animus della condivisone. E’ consigliabile ad ogni modo informarsi ed evitare di condividere se non si è certi della fonte onde evitare di incorrere nelle sanzioni penali previste.
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