Psicologia

Gioia, sorpresa e disgusto: scopriamole!

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Terminiamo il nostro viaggio nel mondo delle emozioni (intrapreso qui) analizzando quelle della gioia, sorpresa e disgusto.

GIOIA

La gioia ci spinge a migliorare, a essere curiosi e aperti al mondo.

Questa emozione genera piacere, benessere ed ottimismo, contribuisce ad un miglioramento della salute e pare che sia piuttosto contagiosa.

La gioia attiva in particolare la corteccia cigolata anteriore visiva. Le molecole coinvolte sono quelle che producono piacere e ricompensa, soprattutto alcuni particolari neuroni come il neurotrasmettitore della dopamina.

La gioia aumenta i livelli di creatività e di risoluzione dei problemi, la motivazione nello svolgere le attività aumenta, la fatica diminuisce, l’attenzione migliora. Quindi tutti i processi mentali piacevoli risultano amplificati. Fa vivere meglio ed allunga la vita.

Purtroppo però non è sempre facile essere allegri, non quanto lo si vorrebbe. Per questo motivo molte persone decidono di utilizzare sostanze artificiali per provare stati piacevoli e gioiosi che causano un altissimo livello di dipendenza con distruzione della salute mentale e fisica. Tra questi si trovano gli oppioidi (come l’eroina e la morfina), stimolanti dopaminergici (come anfetamine, metanfetamine, cocaina, barbiturici ed alcol) che hanno la capacità di indurre dei veri stati di euforia.

 Allenare la positività

«Al netto del­le differenze culturali che portano a esternarla in modi diversi, l’espressione di questa emozione non deve essere ini­bita», osserva Pio Enrico Ricci Bitti, docente emerito di psicologia dell’Università di Bologna. «Il blocco delle manifestazioni emotive sollecita negati­vamente organi e funzioni e, alla lunga, può dare malesseri o perfino disturbi psichici. Da qui la necessità di imparare a riconoscere le proprie emozioni, dargli un nome, gestirle sviluppando l’intelli­genza emotiva.»

Si può, per esempio, diventare più consapevoli di ciò che di bello abbiamo, per aprirci di più alla gioia. L’importante è non esagerare, perché – potrà sembrare strano – ma pure troppa gioia o felicità fanno male: una visione positiva della vita facilita il funzionamento men­tale, ma l’eccesso cronico di ottimismo ed euforia può portare a pensieri irreali­stici e ad accettare sfide eccessive.

SORPRESA

È un’emozione improvvisa che si manifesta dinnanzi a una situazione o a un contesto che non ci aspettavamo. Arriva velocemente e si associa a un’altra emozione coerente alla situazione.

Ad esempio, se stessimo percorrendo una strada e qualcuno ci aggredisse o se trovassimo davanti alla porta di casa qualcuno con un mazzo di fiori, proveremmo sicuramente sorpresa. Ma l’emozione successiva sarebbe diversa: nel caso dell’aggressione, rabbia o paura; nel caso dei fiori, gioia.

È un’emozione importante, tanto quanto le altre, perché stimola la curiosità e l’apprendimento. La durata dipende dal momento in cui inizia la reazione emotiva successiva. Dunque possiamo dire che per sua natura è prologo.

È uno dei punti chiave della pubblicità. A supporto di questa tesi interviene lo studio condotto da Alberto Dafonte Gòmezper la Revista scientifica iberoamericana de comunicacion y educazion  nel quale sono stati analizzati i video più spesso condivisi. L’ipotesi è che il 76% dei video di maggior successo facciano leva principalmente sulla sorpresa.

DISGUSTO

gioia sorpresa e disgusto

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È forse l’emozione basilare di cui si parla meno. È una risposta adattiva che ci impedisce di vivere situazioni sgradevoli o nocive per la salute (mangiare qualcosa che non ci piace, evitare un cibo andato a male).

Diversi studi associano questa sensazione alla corteccia insulare. Eventuali lesioni in questa struttura impediscono di provare disgusto, ma anche di riconoscerlo negli altri.

Questa emozione tuttavia può sorgere anche a partire da un’idea.

Il disgusto è culturale?

disgusto

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Sebbene si tratti di un’emozione che ci aiuta ad evitare eventuali pericoli per l’organismo, è pur vero che ci sono alimenti che possono sembrarci ripugnanti nonostante non siano tossici. In Italia mangeremmo mai un piatto di cavallette anziché uno di gamberi? No, ma in altri Paesi del mondo esse sono considerate delle vere e proprie prelibatezze.

Anche le idee possono nascere da un pensiero di tossicità. Molte persone esprimono questa disgusto nei confronti di una religione, cultura, sesso. Da ciò derivano ad esempio il razzismo e la xenofobia. Si percepiscono altre ideologie come tossiche per la propria persona, come fonte di possibile danneggiamento delle proprie credenze o vite in generale.

Con l’analisi delle emozioni di gioia, sorpresa e disgusto termina il nostro viaggio.
Mi auguro che ci sia maggiore consapevolezza in ciascuno e che magari…siano spuntate tante domande dentro di voi che vi portino ad andare più a fondo per conoscervi meglio!

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Paola Ferriero Classe 1991. Psicologa clinica e Tutor Specifico DSA. Si occupa di sostegno psicologico, tecniche di rilassamento di gruppo e individuali (training autogeno) e percorsi di accompagnamento e preparazione al parto con metodo RAT.
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