Psicologia

Giornata Mondiale del Gioco 2020

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Foto di Daniel Reche da Pixabay

Il 28 maggio si celebra la “Giornata Mondiale del Gioco” oWorld Play Day.

Questa iniziativa ha l’obiettivo di riaffermare il diritto al gioco sancito dalla Convenzione Internazionale sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza promossa dalle Nazioni Unite del 1989 (art. 31).

Nonostante ciò il gioco risulta ancora uno tra i diritti dei bambini più trascurati. Le cause sono varie: dalle esigenze educative sempre più crescenti, che riducono il tempo a disposizione per giocare, alle condizioni di lavoro minorile e domestico in alcuni Paesi.

Nascita della Giornata Mondiale del Gioco

Questa giornata nasce dall’idea di Freda Kim, presidente dell’International Toy Library Association, a Seul nel 1999. Questa donna è stata la promotrice della diffusione delle ludoteche nella Corea del Sud.

Queste le sue parole: «L’essenza del World Play Day è a misura di bambino. Quello che fanno tutti i bambini spontaneamente. Pertanto, un World Play Day dovrebbe essere un giorno di totale attenzione l’uno verso l’altro, di generazione in generazione. Un giorno in cui bambini e adulti fanno quello che vogliono fare. Un giorno che è divertente, e che mostra adulti e bambini in situazioni interattive che promuovono la crescita sana l’uno dell’altro in attività semplici e auto-motivate di loro scelta».

Giornata Mondiale del Gioco 2020

Ogni edizione della Giornata Mondiale del Gioco è caratterizzata da un tema. Quello del 2020 è “Be Safe, Play At Home”, un messaggio di Freda Kim che invita tutti a rimanere in casa vista la pandemia in atto. Suggerisce anche un gioco da fare in casa, in tutta sicurezza. Le istruzioni sono le seguenti:

  1. Ogni partecipante deve raccogliere degli oggetti in una scatola;
  2. Scegliere una categoria: famiglia, casa, abbigliamento, animali, fiori e alberi, sport, cibo, tempo, eventi;
  3. Utilizzare gli oggetti della propria scatola per realizzare un’attività sull’ argomento, a scelta tra fare un puzzle con ritagli di carta o di vecchie foto, cucinare, cantare, creare un giocattolo, realizzare un disegno, scrivere una canzone o una filastrocca, raccontare una storia.

Il gioco in psicologia 

Lo psicanalista Donald Winnicott ha inserito il gioco tra quei fenomeni “transizionali” che aiutano il bambino, che ha beneficiato di buone cure materne, a emanciparsi in maniera non traumatica dalla dipendenza materna. Attraverso il gioco il bambino impara l’autonomia e conserva una fiducia nella realtà positiva che lo protegge (G. Vittigni, 2013).

Alla nascita il lattante vive in uno stato di fusione totale con la realtà esterna, non ne ha consapevolezza ed è totalmente dipendente dalle cure materne.
Successivamente la madre deve pian piano far sì che il bambino possa emanciparsi da questo stato di fusione con lei e possa iniziare un viaggio di scoperta di sé. In questa fase il bambino si serve di ciò che Winnicott definisce “oggetti transizionali” e “fenomeni transizionali”: Si tratta di oggetti concreti (peluche, sciarpa o la famosa coperta di Linus) e fenomeni (ovvero il gioco) che creano un’area intermedia che non appartiene né alla realtà interna né a quella esterna.

Gioco e creatività

Il gioco perciò risulta essere uno spazio potenziale tra madre e bambino, che li congiunge e svolge una duplice funzione:

  1. offrire al bambino un senso di sicurezza e aiutarlo a gestire il controllo dell’angoscia, permettendogli di separarsi dalla madre;
  2. sviluppare creatività.

Ecco che emerge così, per Winnicott, un ulteriore elemento che caratterizza il gioco: la creatività.

è nel giocare e soltanto mentre gioca che l’individuo, bambino o adulto, è in grado di essere creativo e di fare uso dell’intera personalità.
Ed è solo nell’ essere creativo che l’individuo scopre il sé
”.
D. Winnicott, 1971

Il gioco è un modo per darsi una tregua dal faticoso e doloroso processo di distinzione tra sé, i propri desideri, e la realtà, le sue frustrazioni”.

Con il termine creatività però non si intende la produzione di lavori artistici (come quadri o sinfonie) ma alla “maniera che ha l’individuo di incontrarsi con la realtà esterna”. E’ la capacità di porsi di fronte alla vita in modo più libero.

Cogliamo l’occasione quindi della Giornata Mondiale del Gioco. L’invito vale per tutti, adulti e bambini. Stiamo insieme e condividiamo un’esperienza divertente con le persone a noi care, ci arricchirà sicuramente.

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Paola Ferriero Classe 1991. Psicologa clinica e Tutor Specifico DSA. Si occupa di sostegno psicologico, tecniche di rilassamento di gruppo e individuali (training autogeno) e percorsi di accompagnamento e preparazione al parto con metodo RAT.
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