In questi ultimi mesi riguardo al cash back di Stato si è scritto e parlato molto. Ormai conosciamo tutti i meccanismi che ne dettano il funzionamento. Una volta aggiornata, anche l’ app IO è entrata a regime con milioni di download.
Ma quali sono le reali motivazioni che hanno spinto l’attore economico ad intraprendere questo percorso? Quali gli obiettivi a cui si può mirare grazie all’iniziativa del cash back di stato? Analizziamone i principali driver insieme.
Il Cash back di Stato per incentivare i consumi
Niente accade per caso. A partire dal periodo di lancio del cash back di stato, il Natale. L’ultimo mese dell’anno è il più importante per via delle tredicesime e dei regali di Natale. Quest’anno, come sottolineato in un articolo di AGI i consumi saranno più ridotti rispetto al 2019, mentre aumenta la preoccupazione riguardo al Covid. In questo contesto risulta importante ridare fiducia alle famiglie.
Il Test di Natale del progetto cash back ha un duplice scopo: prima di tutto far aumentare i consumi aiutando i negozianti locali, duramente colpiti da questa emergenza sanitaria. In secondo luogo si potrà cominciare ad avere dei dati concreti che permetteranno stime più accurate per sapere se potrà o meno funzionare questo sistema nel lungo periodo.
Il Cash back di Stato per digitalizzare la PA
Per poter usufruire del cash back di Stato occorre avere installato l’applicazione IO. Quest’ultima è interamente dedicata ai servizi della Pubblica Amministrazione quali, ad esempio, bollo auto e moto e tasse locali come IMU,TARI e TASI.
Grazie all’iniziativa cash back milioni di italiani hanno cominciato così a familiarizzare con un’applicazione che nel tempo ci permetterà di poter consultare in un “tap” molti servizi che fino ad oggi si traducevano in lunghe code davanti gli sportelli.
Nel tempo verranno sicuramente ampliati i servizi fruibili da tale piattaforma con un notevole snellimento delle procedure, per non parlare dei costi legati agli sportelli fisici ed alla burocrazia annessa.
In ultimo avremo finalmente un canale diretto e semplice di comunicazione con la Pubblica Amministrazione.
Italia Cash less
La digitalizzazione dei pagamenti è un tema molto importante sotto diversi aspetti. L’iniziativa del cash back di Stato è stata introdotta anche per accelerare questo processo che ci vede terzultimi in Europa. La strada è ancora lunga, soprattutto per un paese come il nostro in cui l’età media è elevata.
Come sottolineato in un articolo di Agenda Digitale la digitalizzazione dei pagamenti porterebbe a un aumento del grado di modernità del paese e permetterebbe di ridurre una parte dell’evasione fiscale Italiana. Un aspetto importante e spesso trascurato sarebbe l’enorme risparmio di denaro pubblico destinato alla gestione ed alla creazione del contante. Quest’ultimo ci costa circa 10 miliardi l’anno, pari allo 0,52% del PIL che si traduce in circa 200€ a testa l’anno.
Un primo passo
L’iniziativa durante il Natale sembra essere stata accolta positivamente dagli italiani. Come riportato da un articolo di Fanpage aggiornato al 30 dicembre, hanno partecipato all’iniziativa quasi sei milioni di italiani con un totale di transazioni vicino ai 50 milioni. Il cash back totale ammonta a poco più di 157 milioni di euro che verranno poi rimborsati nel mese di febbraio.
E’ un punto di inizio, occorreranno molte più adesioni perché i meccanismi visti portino dei reali benefici a tutto il Paese. Se guardiamo a quei paesi, come il Portogallo, che già hanno attuato iniziative di questo genere possiamo notare, come sottolineato in un articolo de “il Post”, come sia riuscito a dimezzare l’evasione relativa all’IVA. Un risultato simile permetterebbe di ripagare il costo della manovra.
Per quanto riguarda il calcolo del risparmio derivante da una progressiva digitalizzazione del Paese questo risulta molto più complesso. In conclusione possiamo dire che questo è il primo passo di una lunga serie, ma la direzione sembra essere quella giusta.