Per la rubrica “Il lavoro secondo me”.
Il Cv serve ancora?
Gentile Silvia, mi chiamo Monica, ho 29 anni e sono di Roma.
Mi sono registrata da poco su LinkedIn e mi sento un po’ spaesata.
Sul curriculum leggo opinioni contrastanti e non so a chi credere. Ci sono profili molto seguiti che ripetono che il CV è morto, che bisogna proporsi direttamente usando solo il web, mandando video o chiamando recruiter e aziende direttamente. Altri dicono che il CV non serve a nulla, tanto poi l’importante è quello che dici al colloquio!
Ma, se non mando il mio CV quando rispondo agli annunci, come fanno a chiamarmi a fare un colloquio?
La risposta di Silvia Natale
Cara Monica.
Ho deciso di risponderti pubblicamente riportando interamente il testo della tua email, perché non sei l’unica che mi ha posto di recente queste stesse domande.
La mia posizione resta quella che ho più volte espresso pubblicamente: un CV oppure un resume snello, moderno, personalizzato, ben strutturato e scritto come si deve, aiuta moltissimo ad aumentare le chance di essere chiamati per un colloquio di lavoro. Un CV che metta in luce i tuoi punti di forza e che sia facile da consultare per un qualsiasi recruiter, anche alle prime armi.
Sinceramente non conosco altre modalità per candidarsi ad una posizione vacante.
Con la situazione in atto puoi immaginare quanti “Consulenti di Carriera” e “Career Coach” siano spuntati fuori all’improvviso e non tutti sembrano davvero così esperti come dicono.
Mi imbatto spesso anche io su LinkedIn in consigli “originali” e forzatamente controcorrente; immagino che sia parte di una strategia creata per distinguersi e ottenere facili like. Consigli utili per chi cerca lavoro? Temo di no.
Che fare, quindi? Beh, tu sorridi e torna a concentrarti sulla tua ricerca di lavoro, quella sì che è una cosa seria.
Che ci piaccia o no, il CV è vivo e gode di ottima salute.
Photo: Robin Higgins da Pixabay