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Il delitto nel mondo della moda, da Gucci a Versace e l’interesse di Hollywood

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Intrighi, vendette, delitti. Scritte così sembrano l’incipit di un romanzo ambientato in chissà quale casata regnante, eppure queste parole sono associabili anche al mondo della moda.
Il delitto nel mondo della moda è stato presente nel corso della sua lunga storia e ha spesso suscitato l’interesse di Hollywood.

Negli ultimi giorni sul profilo IG di Lady Gaga abbiamo visto le prime foto delle scene raffiguranti il film che tratterà dell’omicidio che coinvolse la famiglia Gucci.

Gucci e il matrimonio da favola prima del delitto

Maurizio Gucci, laureato in giurisprudenza e importante rampollo dell’omonima famiglia, prende le redini della blasonata azienda nel 1983, alla morte del padre. Diviene erede di un patrimonio di oltre 800 miliardi di lire.

Nel corso della sua presidenza, la maison Gucci vive momenti chiave e positivi per l’aumento dei capitali. Dawn Mello, è assunta nel 1989 come editore e designer prêt-à-porter, e poi Tom Ford nel 1990. Nel 1993 vende le sue quote del gruppo alla Investcorp, società di Nemir Kirdar, per 270 miliardi di lire. Le basi per un consolidato futuro da sogno sono ormai consolidate.

Le favole non hanno sempre un lieto fine

Sembra amore a prima vista quello tra il discendente della maison e una sconosciuta ragazza bruna, agli annali Patrizia Reggiani. Il padre di lui , Rodolfo Gucci, forse avvertendo sentore di arrampicatrice sociale, si oppone da subito alla liaison tra i due giovani.
Il matrimonio con Patrizia Reggiani ha luogo nel 1973 dopo pochi mesi dall’incontro. I primi anni sono l’emblema del lusso, tra ville, gioielli, vacanze tra Saint Moritz e fastosi yacht.
Ad un certo punto la favola si interrompe. Nel maggio 1985, dopo 12 anni di matrimonio, Maurizio Gucci lascia Patrizia per una donna più giovane, Paola Franchi. Le comunica la partenza per un viaggio d’affari dal quale non ritorna. Inizia la vicenda del divorzio, nel 1995 viene firmato l’accordo, passato agli annali come il divorzio dell’anno, e nella quale vede l’ex Lady Gucci recepire l’equivalente una somma annua di 1 miliardo di lire.

L’antefatto dell’omicidio

Nella mente della Reggiani ormai si insinua la volontà di voler eliminare il marito. Colui che ha messo in discussione e rischia di porre fine alla vita lussuosa a cui lei, è ormai tanto abituata. Una vita che rischia di finire, se lui si risposa con la nuova compagna.
L’omicidio prende forma la mattina del 27 Marzo 1995. Maurizio Gucci fa il solito percorso per recarsi al lavoro. Esce dal palazzo di Corso Venezia 38, a Milano, nel quale abita, e cammina verso la sede della Vierse, la nuova società che ha fondato.

Gucci entra e saluta Giuseppe Onorato, il portinaio dello stabile, non accorgendosi di una Renault Clio verde parcheggiata sulla strada. L’assassino sale poi in macchina, dove un complice lo attende, e si dilegua. Un proiettile colpisce anche Onorato, che sopravvive e la cui testimonianza sarà fondamentale in fase processuale.

L’ articolata ricostruzione della vicenda richiede due anni di indagini e intercettazioni. Nel 1997 avviene l’arresto simultaneo di Patrizia Gucci, Pina Auriemma e dei tre sicari. La Gucci si dichiarerà innocente, ma le fonti riportano invece  “Chiedevo a chiunque, anche al salumaio, se ci fosse qualcuno disposto a far fuori mio marito. Ma non pensavo che qualcuno l’avrebbe fatto davvero”.
È la realtà, infatti, supera l’“avrebbe fatto” . Difatti, le analisi di transazioni provano che il delitto è commissionato e pagato.

La sentenza

Viene condannata a 26 anni di carcere, che vengono ridotti a 17, ormai nel carcere di San Vittore, dalla Reggiani rinominato Victor’s Residence.
L’omicidio Gucci è stato trattato in diverse occasioni. In Storie Maledette, Franca Leosini ha intervistato sia Pina Auriemma (nel 2000) che Patrizia Reggiani (nel 2002); inoltre Giulia Cerulli ha prodotto il documentario Lady Gucci – La storia di Patrizia Reggiani.

Ad Hollywood il delitto è di moda 

Non è nuovo l’interesse di Hollywood per omicidi particolarmente pianificati, e soprattutto se ambientati nel jet set. Ritorniamo così al film di Riddley Scott: The House of Gucci. Il cast è stellare e vanterà la presenza di Robert De Niro, Jared Leto, Jeremy Irons, Al Pacino, Adam Driver, Jack Huston e Reeve Carney. Il film tratterà anche gli anni precedenti il divorzio e l’omicidio, ed è tratto dal libro “The House of Gucci: A Sensational Story of Murder, Madness, Glamour, and Greed” di Sara Gay Forden

I blasonati nomi degli attori e il regista fanno presagire ad un prodotto cinematografico di altro profilo. Un fatto è certo, a contornare la storia saranno anche le spettacolari ambientazioni (Lago di Como, Firenze, Milano) e il revival dei costosi abiti. Noi vedremo lo spettacolo, ma ad aver vissuto realmente tutto quel fasto di gioielli, vestiti e lusso sarà stata la Lady Gucci in persona.

Un’altra triste pagina di delitto nella moda 

Nell’archivio della memoria, si ricorda un altro delitto della moda e che scosse il mondo negli anni novanta. L’omicidio di Gianni Versace.

Gianni Versace e il rinnovamento della moda

«Con la morte di Versace l’Italia ed il mondo perdono lo stilista che ha liberato la moda dal conformismo, regalandole la fantasia e la creatività.» l’epitaffio lasciato dall’amico Franco Zeffirelli, racchiude tutto ciò che Versace ha rappresentato nella storia della moda.

Dai primi passi al successo internazionale 

Gianni Versace muove i primi passi come couturier nell’atelier della madre sarta a Reggio Calabria; a venticinque anni si trasferisce a Milano. Il rapporto con la città meneghina è folgorante. Inizia come disegnatore di abiti per altri case di moda, e nel 1978 Palazzo della Permanente, presenta la prima collezione donna firmata Versace. Da lì, tutto è storia. Il sodalizio con il fotografo Richard Avedon e successivamente con altri celebri fotografi, la collaborazione con il teatro per i balletti alla Scala e il Don Giovanni al Piccolo Teatro.
Negli anni la maison Versace si consolida. La fama internazionale di Versace si espande grazie alla presenza di star nelle campagne pubblicitarie, come Madonna; lo stilista è l’artefice della nascita del fenomeno del top model. Chi? Le uniche a cui chiunque associa il nome di modella: Linda Evangelista, Naomi Campbell, Claudia Schiffer.

Fine di un sogno

Il glamour, l’innovazione, la creatività della moda vengono bruscamente interrotti la mattina del 15 luglio 1997. Con due colpi di pistola muore Versace sugli scalini della propria abitazione a Miami Beach (Villa Casuarina). I primi a soccorrerlo sono il suo compagno, Antonio D’Amico, e l’amico Lazaro Quintana.

Il delitto Versace e i mistero dell’omicidio

Il delitto Versace resta tutt’ora avvolto nel mistero. Dell’omicidio è incolpato Andrew Cunanan, un tossicodipendente ricercato, dedito alla prostituzione omosessuale, e sospettato dell’omicidio di altre persone. Le indagini non proseguirono né fu possibile istituire un interrogatorio e un processo perché il corpo dell’assassino viene trovato morto alcuni giorni dopo in una casa galleggiante su una baia.
Si ipotizzò che fosse stato ucciso e non fosse morto sul luogo del delitto, ma qualsiasi ipotesi non è stata avvallata perché il corpo fu cremato, e quindi non sottoponibile ad una eventuale successiva autopsia.

I tributi all’innovatore Versace 

Nel corso degli anni successivi alla sua morte, molti musei internazionali hanno programmato delle mostre o installato dei tributi in onore dello stilista. Da 1997 venne inaugurata al Metropolitan Museum of Art di New York l’esposizione “Gianni Versace” (11 dicembre 1997 – 22 marzo 1998) a Como.
Nell’ottobre del 2002 il Victoria and Albert Museum di Londra gli ha dedicato una delle mostre più complete dedicate alla sua attività. Con il titolo “Versace at the V&A”. L’ultima mostra dedicatagli è stata allestita nel Museo dell’Abbigliamento di Madrid. L’esposizione, dal titolo “XV años sin Gianni. Homenaje a Gianni Versace che ricostruisce l’influenza dell’arte classica all’interno della carriera dello stilista.

La serie American Crime Story, intitolata L’assassinio di Gianni Versace 

A livello televisivo, la seconda stagione della serie American Crime Story, intitolata L’assassinio di Gianni Versace (The Assassination of Gianni Versace: American Crime Story), opera di Ryan Murphy e uscita nel 2018, vede l’articolarsi delle vicende della vita dello stilista ,mesi prima della sua morte ed è rappresentata dal punto di vista dell’assassino.
Il cast principale di questa stagione è costituito da Édgar Ramírez, Darren Criss, Ricky Martin e Penélope Cruz.

Il delitto oltre la fiction

Il fascino che ha sempre avvolto il mondo della moda ha subito un forte scossa a causa delle vicende Gucci e Versace. Infatti, il glamour che avvolgeva il mondo della moda non si pensava potesse essere macchiato da tali crimini. Ciò che resta è il ricordo.  A distanza di anni, il racconto dei crimini, attraverso film o serie Tv, desta sempre tanta curiosità, dimenticando che possano essere fatti realmente accaduti. Un monito è d’obbligo. Vittima e carnefice non andrebbero strumentalizzati. Qui le “fashion victim” sono reali.

 Foto di Free-Photos da Pixabay 

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About author
Benedetta Longo, laureata in archivistica e biblioteconomia, corsista del master in Total Tourism Management. Da sempre appassionata del campo della moda in tutte le sue sfaccettature. Prendo spunto dalle ultime tendenze per nuovi stimoli, coniugando la passione per i viaggi, il vintage e la storia, in particolare di arte e costume.
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