Arte &CulturaL' arte del mosaico

Il Giardino dei Tarocchi: luogo esoterico, magico e colorato

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Photo: di sinepax da Pixabay

Siamo in Toscana, precisamente a Capalbio, località Gravicchio, qui nel 1979 la grande scultrice Niki de Saint Phalle (1930 –2002) costruì il maestoso, magico ed esoterico Giardino dei Tarocchi.
È il sogno magico e spirituale della sua vita, un giardino in cui arte e natura si fondono.

Il Giardino dei Tarocchi

Le maestose sculture presenti nel parco ispirate alle figure degli Arcani Maggiori, sono 22. Realizzate in acciaio e cemento armato e ricoperte con mosaici che prendono spunto dalla tecnica di Gaudì, cioè accostando tra di loro ceramiche colorate, vetri, specchi…poiché nel 1955 Niki, durante un viaggio in Spagna, scoprì e fu fortemente ispirata dal grande Park Güell di Gaudì.

Un lavoro molto ambizioso quello del giardino, per il quale Niki fu affiancata dal marito, da collaboratori, operai specializzati e artisti contemporanei. Oltre ad essere molto ambiziosa, la realizzazione fu anche complessa in quanto tutta l’opera venne autofinanziata anche grazie alla creazione e vendita di una linea di profumi da parte dell’artista.

L’ingresso del parco

Entrando nel parco si ha la sensazione di entrare in una nuova dimensione, ricca di colori accesi e luccichii.
Aperto al pubblico dal 1998, il percorso del giardino si apre con le figure del Mago (o Bagatto) e della Papessa, i primi arcani maggiori dei tarocchi e le prime ad essere state costruite.

Il Mago - Giardino dei Tarocchi

Tarocco del Mago

Esse sono un unico blocco nel quale il Mago sovrasta la Papessa, è ricoperto di specchi ed ha un viso sorridente, al di sopra della sua testa sbuca una mano. La Papessa, ricoperta con varie tonalità di blu, ha la bocca aperta dalla quale fuoriesce una scalinata e dell’acqua che cade a cascata nel laghetto sottostante. In quest’ultimo, si trova la “Ruota della Fortuna”, una delle tante strutture meccaniche realizzate dal marito dell’artista, Jean Tinguely.

L’Imperatrice e l’Imperatore

Sulla sinistra si può ammirare l’Imperatrice, scultura nella quale l’artista ha vissuto durante i lavori della realizzazione del parco. Si presenta come una grande “mamma/regina” con capelli blu e corona rossa e dalle forme sinuose e prive di angoli. Si entra in una grande sala ricoperta interamente da un mosaico di specchi, poi si trova il bagno e nei due seni camera da letto e cucina. Riflessi nelle pareti possiamo notare il Giudizio, le Stelle e il Carro.

Nanas nella fontana - Giardino dei Tarocchi

A poca distanza dall’imperatrice troviamo la struttura dell’Imperatore, la più complessa dell’intero giardino che fa notare fortemente l’influenza di Gaudì.

Al centro del cortile del castello trova posto una vasca all’interno della quale quattro “Nanas” (opere importanti dell’artista) spruzzano acqua dai seni. Proseguendo il cammino si potrà notare che le strade in cemento sono incise con pensieri, memorie, appunti, e disegni della scultrice.

A spasso nel giardino tra l’Appeso e la Giustizia

Alle spalle dell’Imperatore si erge la Torre di Babele completamente ricoperta di specchi e sormontata da una struttura metallica con ruote, realizzata sempre da Tinguely.

Procedendo troviamo la figura del Papa, del Sole e dell’Appeso, una sorta di albero della vita, caratterizzato da grandi serpenti colorati che si innalzano come rami con iscrizioni e disegni degli artisti. Al suo interno è posizionata la figura dell’Appeso a testa in giù, con corpo blu e capelli lunghi e biondi. Esso rappresenta il modo di osservare la realtà da prospettive e punti diversi.
Successivamente, sentiamo e vediamo la Giustizia, una donna imponente con abito a strisce bianche e nere con i seni che sorreggono una bilancia. Tra le gambe è presente un cancello sbarrato, dietro al quale si trova un altro meccanismo ideato dal marito di Niki, che rappresenta l’ingiustizia.

Tarocchi in secondo piano

Tra l’impiccato e la giustizia, troviamo in disparte l’Eremita. Una scultura blu della quale spicca il colore rosso del cuore.
Procedendo arriviamo alla Stella, una donna, a bagno in una fontana, rivestita di specchi e stelle colorate. Nelle mani due brocche rosse dalle quali sgorga acqua.                                                                                                                                          Proseguendo ci imbattiamo nei coloratissimi Innamorati, intenti a consumare un pic-nic.

La Temperanza

Attraverso un sentiero arriviamo al Tarocco della Temperanza. Questa è una delle parti più intime che regala sensazioni molto forti. La Temperanza è una piccola cappella sormontata dalla figura di un angelo blu. Dedicata alla memoria di Ricardo Menon e Jean Tinguely (presenti nelle fotografie all’interno), è una struttura molto piccola a forma di igloo, le sue pareti sono mosaicate con piastrelle e specchi, un piccolo altare riporta le effigi di una Madonna nera.

Parte finale del giardino

Procedendo lungo il sentiero ci imbattiamo nel tarocco della Luna sorretta alla base da due animali che a loro volta innalzano verso il cielo, un granchio rosso, sulle cui chele si trova la mezzaluna con un profilo femminile. Oltre la luna non è più possibile procedere e bisogna tornare indietro per raggiungere l’ultima parte del Giardino dove si trovano alcune sculture minori: il Gatto Ricardo, l’Oracolo, il Profeta, la Morte, il Diavolo, il Mondo.

L’ultimo tarocco è quello della Forza, rappresentato da una donna che dall’alto tiene sotto controllo un Drago di colore verde brillante dalle ali variopinte.

Immagini di:  sinepax da Pixabay

 

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Classe 1993. Maestra Mosaicista qualificata presso la "Scuola Mosaicisti del Friuli" di Spilimbergo (PN). Ama l'arte in tutte le sue forme, in particolare la fotografia e la musica. Si diletta anche nella grafica, ama viaggiare e conoscere posti nuovi.
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