Dopo ben 14 anni dalla sua progettazione, “Il Museo del Mare” finalmente vedrà la luce. La città di Reggio Calabria potrà vantare un progetto catalizzatore firmato dalla compianta Zaha Hadid.
“E’ una svolta di grandissimo impatto per Reggio Calabria perché finalmente si ha la consapevolezza che un’infrastruttura come questa non è importante solo in chiave locale, ma è destinata ad incidere positivamente sull’intero Paese”. Un’opera strategica, rivoluzionaria che il sindaco del capoluogo calabro ha presentato durante la riunione tecnica con gli architetti. Il Museo del mare verrà realizzato in prossimità del porto cittadino e donerà un nuovo volto al waterfront.
Dall’ideazione all’esecutivo.
L’iter che condurrà al suo compimento non è stato e non sarà breve. La storia dell’opera ha inizio nel 2007, quando l’idea di una delle più grandi architette di tutti i tempi, vinse e si aggiudicò il concorso per la riqualificazione del fronte mare della città. A causa della mancanza dei fondi necessari, il progetto fu messo in standby. Ora, invece, i fondi sono reali e disponibili in tempi brevi. Sono 53 i milioni di euro stanziati dal governo, che ha inserito il Museo del Mediterraneo tra i 14 progetti strategici del Piano per i Grandi attrattori Culturali. Grazie al Piano di Ripresa e Resilienza, la città del Mezzogiorno diverrà snodo di notevole rilevanza sia da un punto di vista culturale, che attrattivo e turistico, strategico per lo sviluppo dell’intero Paese.
Cosa prevede il progetto?
L’intervento studiato dalla Hadid (per maggiori informazioni https://www.zaha-hadid.com/architecture/regium-waterfront/) mira alla riqualificazione della costa e dell’area portuale della città, strettamente connessa al centro storico. A tal fine, è stata pensata la realizzazione di due edifici, che per morfologia e funzionalità marchino il tratto urbano in questione. Essi saranno un nucleo di proliferazione per le attività socio culturali ed economiche e dei fari che illumineranno metaforicamente l’area.
Edifici e destinazioni d’uso
Un centro polifunzionale, a sua volta distribuito in 3 corpi distinti, si articola intorno ad una piazza parzialmente coperta. Esso sarà collegato alla stazione ferroviaria mediante un sottopasso ed al centro storico mediante un percorso in quota, un ponte che abbatte ogni barriera architettonica e regala scorci suggestivi. Si affaccerà su una darsena artificiale, cornice ideale per la piazza centrale. Il polo sarà scisso in 3 edifici, incentivando la permeabilità dello spazio ed evitando interruzioni del flusso della passeggiata. L’area pubblica potrà essere attraversata in maniera diversa, con strade sempre nuove, che seguono la sinuosità delle curve di livello del lotto.
All’interno i visitatori potranno usufruire di Laboratori per l’Artigianato, di una palestra, una galleria commerciale, un cinema corredato di Foyer con vista. Infine, 3 auditorium con affacci mozzafiato completano il tutto.
La stella marina su terraferma
Ad accompagnare il centro polifunzionale ci sarà il Museo del Mediterraneo. Sorgerà nel punto più alto dell’area di intervento, visibile sia dall’autostrada che dalla ferrovia. La morfologia ricorderà una stella marina che, attraverso le sue punte, creerà una serie di anse protettive, con piazze ricavate nelle sinuosità. La stella, inoltre, sarà caratterizzata da aperture dislocate tra il cemento armato della struttura. La luce permeerà ed illuminerà le aree funzionali e sarà così resa possibile anche la ventilazione dell’edificio.
Al piano terra, i visitatori godranno delle opere della collezione permanente. Salendo, si ammireranno quelle delle esposizioni speciali, fino alla grande Loggia dei Bronzi. Questa sala sarà destinata ad accogliere le opere di maggior pregio, quali probabilmente i Bronzi di Riace.
Su due livelli verranno organizzati i laboratori per il restauro, accessibili anche direttamente dall’esterno. I locali per il ristoro saranno aperti sulla terrazza superiore, e ad 8,80 metri sul livello del mare troveremo le sale di consultazione pubbliche dell’Archivio. Su due livelli sarà articolata la Biblioteca, intorno alla grande corte ovest, per le esposizioni all’aperto. Ma a completare l’infrastruttura sarà l’Acquario, indipendente dal museo e vero polo attrattore dei visitatori. Sarà costituito da una successione di sale per la comuncazione, per le ricostruzioni multimediali e per le vasche minori. Bookshop, caffetterie, negozi e ristoranti non mancheranno nell’impianto.
Ambizioso, maestoso e stupefacente. Tre aggettivi che riassumono il progetto dello studio dell’Hadid. Un progetto per la Calabria, per il sud Italia e la nazione intera. Un’opera che ricorda gli spazi espositivi di Gerhy, un altro mostro sacro dell’architettura mondiale, capace di compiere una rigenerazione urbana partendo da un’infrastruttura. Stesso destino che auspichiamo alla Bilbao italiana: ripartire, rinascere dal mare.
Photo: © Zaha Hadid Architects