Ognuno di noi è parte della soluzione e, anche se può sembrare impossibile, tante piccole azioni quotidiane possono fare la differenza determinando un impatto sul pianeta piuttosto significativo.
Per invertire la tendenza che ci sta portando alla perdita di biodiversità la regola principale è less is more.
L’individuo, cercando di utilizzare meno, può ottenere un risultato migliore in un’ottica collettiva. Questo non significa che l’individuo debba privarsi di ciò che per lui è fondamentale, bensì si tratta di ottimizzare, di non sperperare e di usare solo ciò di cui si ha bisogno.
Ecco quindi 6 accorgimenti che possiamo introdurre nella nostra quotidianità:
1. Chiudere l’acqua quando non necessaria
Ad esempio mentre ci si spazzola i denti, mentre ci si insapona, mentre si insaponano i piatti.
L’acqua è un bene prezioso e pertanto non deve essere sprecato. Nonostante la Terra sia conosciuta come il pianeta blu, la percentuale di acqua potabile è bassissima. Si pensi ai Paesi in via di sviluppo dove spesso gli abitanti di piccole comunità devono percorrere chilometri a piedi per procurarsi qualche litro di acqua con conseguenze catastrofiche per la saluta causate dall’utilizzo di acqua inquinata.
2. Avviare lavatrici e lavastoviglie a pieno carico
Meglio aspettare per avere la giusta quantità di panni e/o stoviglie da lavare senza però sovraccaricare gli elettrodomestici. Sovraccaricandoli altrimenti, si genera l’effetto contrario: per portare a termine il lavaggio l’elettrodomestico farà più fatica sprecando più energia. Agendo in tal senso è possibile sia risparmiare in bolletta, sia avere un impatto sul pianeta migliore evitando consumi superflui di acqua ed energia (che nella maggior parte dei casi non proviene da fonti rinnovabili).
3. Prediligere la moda sostenibile
Oggi più che mai si può dar vita all’abbigliamento second hand: numerose sono le app dove è possibile vendere i propri vestiti e/o comprarli. Negli ultimi anni, dopo il boom del fast fashion (conosciuta come moda usa e getta e diffusasi tra il 2000 e il 2015), il mercato dell’usato è cresciuto notevolmente cercando di dare nuova vita ai capi in buone condizioni, indirizzando così il consumatore verso acquisti sostenibili e responsabili.
4. Non buttare niente per terra
Sia per preservare il decoro urbano, sia per limitare l’impatto ecologico dovuto alla dispersione incontrollata dei rifiuti è opportuno gettare sempre i rifiuti, anche di piccole dimensioni, negli appositi spazi (meglio se si riesce anche a differenziare!). Ci sono alcuni comuni italiani che hanno introdotto delle sanzioni nel caso in cui si faccia cadere per terra carta, polveri e liquidi.
5. Scegliere bene i prodotti per l’igiene personale e della casa
Comprare una ricarica piuttosto che un altro flacone può far risparmiare enormi quantità di rifiuti. Scegliere prodotti sfusi o alla spina consente di ridurre l’impatto ambientale e le emissioni di anidride carbonica sulla propria spesa in modo considerevole. Fortunatamente sempre più negozi stanno proponendo questa tipologia di acquisti!
Inoltre leggere attentamente gli ingredienti dei cosmetici ci permette di acquistare consapevolmente quelli dove non sono presenti le microplastiche che dal lavandino finirebbero in mare e poi in tavola quando beviamo l’acqua dal rubinetto o mangiamo il pesce.
6. Consumare meno carne
L’allevamento degli animali è il più grande responsabile delle emissioni di anidride carbonica sul pianeta. Le emissioni inquinanti non derivano principalmente dal trasporto dei prodotti, ma dalle emissioni di metano derivanti dal processo digestivo dei bovini e dalla deforestazione per fare spazio agli allevamenti. Pertanto oltre all’elevato impatto sul pianeta, la riduzione del consumo di carne e latticini è uno dei sistemi più efficaci per ridurre l’impatto individuale e per migliorare la salute.
Si tratta di piccoli gesti quotidiani e un cambio graduale delle abitudini che, se vengono compiuti con costanza, potrebbero fare la differenza.
Basta “allenarsi” al rispetto dell’ambiente e man mano si diventa sempre più capaci!
Foto di Anna Tarazevic
Foto di Anete Lusina