“Easy Rider” di Dennis Hopper, “Il Sorpasso” di Dino Risi o ancora il romanzo “Il Furore” di John Steinbeck, un mezzo di locomozione e una strada da percorrere. La poetica del movimento e i più famosi road movie sono stati l’ispirazione per un progetto che fa dell’autostrada la protagonista assoluta, il KilometroRosso.
Siamo in via Stezzano, l’autostrada in questione è la A4, tratto Milano-Bergamo. Proprio qui, la Brembo Corporation, ha deciso di dar vita ad una struttura all’avanguardia, che coniugasse progresso tecnologico ed attenzione per l’ambiente. L’ idea di Alberto Bombassei, patron della freni Brembo, è stata concretizzata da un archistar di fama mondiale, Jean Nouvel.
L’architettura di Jean Nouvel
L’architetto francese, padre dell’“Istituto del Mondo arabo”, della “Fondazione Cartier” o ancora del “Louvre di Abu Dabhi” e dell’ampliamento del “Museo Reina Sofia”, è stato chiamato a progettare un’opera distante dalle precedenti, perché inserita in un contesto a lui nuovo, lungo un’arteria autostradale appunto. La sfida presentatagli prevedeva la nascita di un parco scientifico tecnologico, dedicato alla ricerca e all’innovazione.
L’architettura di Nouvel è sensibile al contesto di appartenenza, al genius loci, e si esplica sempre con linguaggi diversi, dando vita a forme suggerite dai siti in cui si insedia. Ed in questo caso, l’architetto ha pensato ad una linea netta che potesse catalizzare l’attenzione dei tanti passanti, ma che allo stesso tempo, come una fortificazione medievale, proteggesse l’interno. Il muro è rivestito con pannelli di alluminio estruso striato, alto 10 metri e lungo esattamente un chilometro.
Le scelte progettuali
Per non passare inosservato, così come Brembo richiedeva, è stato scelto il colore rosso. Oltre che per la sua vivacità, il rosso è il colore usato per tracciare assi sulle mappe, è connotato di valore simbolico ed indica il limite.
In questo caso, il confine da tracciare isola la rumorosità inquinata della strada, dalla pace ricercata all’interno della struttura, dotata di un grande parco verde. I pannelli rossi isolano anche acusticamente, fungendo da vera e propria barriera.
Da qui la scelta del nome Kilometro Rosso, complementare al verde del prato, su cui affacciano gli edifici ampiamente vetrati, che godono della vista sul paesaggio. Lo schermo kilometrico sorge su un podio, anch’esso rosso e della medesima lunghezza, che ospita il parcheggio.
“… non ho mai costruito niente di simile a ciò che ho progettato per il KilometroRosso bergamasco, e non avrei mai neppure immaginato un’opera del genere se non mi fossi trovato a costruire lungo un’autostrada, né l’avrei pensata così se quel luogo non avesse offerto la possibilità di creare un parco favoloso. Ci sono delle ragioni progettuali molto forti dietro a certe scelte, credo che questo edificio abbia senso proprio in questa situazione, e che non avrei potuto disegnarlo altrimenti”
KilometroRosso si estende su una superficie di oltre 200 000 mq, e prende le sembianze di un campus americano, in cui convivono numerose realtà. Gli edifici, disposti ortogonalmente all’autostrada, seppur ospitanti destinazioni d’uso differenti, presentano struttura in acciaio e ampie vetrate, anche per sfruttare l’illuminazione naturale. (qui il sito del parco KilometroRosso)
Dall’idea alla realizzazione
Il progetto nasce nel 2002 per ospitare la nuova sede della Brembo, noto produttore italiano di freni per auto e moto, fornitore anche degli impianti frenanti delle monoposto di f1. Il parco, nel corso degli anni, ha visto l’insediamento di numerose aziende del mondo della ricerca ed innovazione.
Tra queste la Brembo SGL Carbon Ceramic Brakes, leader nello sviluppo di sistemi frenanti in carbonio ceramico; la Petroceramics, l’Intellimech (un consorzio di aziende del settore meccatronico), La Weightpack S.p.A. e molte altre. Anche centri di formazione come la Porsche Akademie e VCA, l’ente inglese responsabile delle prove e relative certificazioni inerenti i nuovi veicoli, hanno spostato le loro sedi operative nel nuovo parco.
Gli edifici del KilometroRosso
Tra gli edifici presenti, spicca il Pixel Building, sia per il particolare rivestimento esterno in facciata, che per la soluzione usata internamente con controsoffitto a doga aperta. Quest’ultimo trova prosecuzione anche in parete, fungendo talvolta da elemento divisorio in rovere, abbinato ad elementi in vetro. Ospita laboratori ed uffici, connotati dei relativi servizi, tra cui un’area food di 1000 mq e verde attrezzato.
Il Centro delle Professioni è l’area di accoglienza dell’intero parco. Dall’ampio portale di accesso lungo il muro rosso, i visitatori giungono nella grande hall, da cui si snodano i percorsi dell’edificio. L’illuminazione è garantita da lucernari zenitali e da un’ampia vetrata, rivolta sul parco.
Trovano luogo sale meeting e aule polivalenti, uffici direzionali, locali di ristorazione. Nouvel ha studiato anche i rivestimenti interni, optando per una pavimentazione a lastre di pietra calcarea, presente anche nei camminamenti verso il parco verde. La facciata esterna (nella parte non vetrata) è rivestita mediante un sistema di lamiere microforate di acciaio e lastre in pietra ricomposta.
L’edificio di Italcementi i.lab, firmato Richard Meier, a forma di V, segue la morfologia del lotto. Ospita spazi tecnici ed amministrativi nelle ali che circondano il cortile centrale. Il cemento bianco adoperato sulle pareti è in grado di ridurre l’inquinamento industriale, abbattendo gli elementi nocivi, reagendo con i raggi uv. Nonostante ciò rimarrà bianco, in quanto autopulente.
Vetri trasparenti a basso consumo di energia, pannelli fotovoltaici e solari, studio degli aggetti dei fronti, delle facciate ventilate e della coibentazione. Sono questi i fattori che garantiscono alte prestazioni energetiche e di sostenibilità a tutto il parco.
PHOTO : https://www.kilometrorosso.com/info-press/