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L’oscuro mondo della meningite: cause, sintomi e prevenzione

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L'oscuro mondo della meningite cause sintomi e prevenzione

Anne Geddes, per la campagna “Win for Meningitis“, ha immortalato alcuni atleti che hanno sofferto di meningite, con l’intento di promuovere e sensibilizzare la campagna vaccinale. Tra essi, figura la schermitrice e campionessa paralimpica italiana Beatrice (“Bebe”) Vio.

Che cosa è la meningite?

La meningite è un’infiammazione acuta o cronica delle meningi; generalmente, ha origine infettiva ed è provocata soprattutto da agenti virali o batterici.

Che cosa sono le meningi?

Le meningi sono delle membrane protettive, composte principalmente da tessuto connettivo, che avvolgono l’encefalo e il midollo spinale.

Dall’esterno all’interno, distinguiamo:

  • dura madre;
  • aracnoide;
  • pia madre.

La dura madre, essendo più spessa, protegge maggiormente l’encefalo e il midollo da insulti di natura fisica, come traumi cranici.

L’aracnoide e la pia madre si interpongono tra i vasi sanguigni e le cellule del sistema nervoso e contribuiscono a formare la barriera meningea, una struttura a permeabilità selettiva, che filtra il passaggio di sostanze tossiche e farmaci dal circolo sanguigno al cervello.

Sintomi

I sintomi della meningite includono:

  • alta temperatura corporea (anche al di sopra dei 38°C);
  • mal di testa;
  • vomito;
  • rigidità nucale;
  • aumentata sensibilità alla luce (fotofobia);
  • sonnolenza;
  • non reattività;
  • convulsioni.

Cause

Meningite virale

La meningite virale, meno grave di quella batterica, è provocata dall’azione di un virus, come:

  • Herpes virus, tra cui il virus della varicella-zoster;
  • virus del morbillo;
  • virus della parotite;
  • HIV;

È più frequente negli individui di età inferiore ai 5 anni, in particolare nei neonati, e negli anziani; il periodo di incubazione è di 3-6 giorni. La meningite virale non determina sepsi ma, raramente, può causare encefalite mielite.

Meningite batterica

La meningite batterica è provocata dall’azione di un batterio, come:

  • Neisseria meningitidis, detto anche meningococco;
  • Pneumococco;
  • Haemophilus influenzae di tipo B;
  • Streptococco beta-emolitico di gruppo B;
  • Escherichia coli.

Colpisce, con maggiore frequenza, gli individui di età inferiore ai 5 anni (soprattutto i neonati) e i soggetti immunodepressi (ad esempio, diabetici, pazienti oncologici o affetti da AIDS), ma è più rara di quella virale; il periodo di incubazione va dai 2 ai 10 giorni. Oltre a encefalite e mielite, la meningite batterica può comportare sepsi, che è potenzialmente letale.

Trasmissione

La trasmissione dell’infezione può avvenire attraverso: 
  • inalazione di goccioline di saliva, emesse da un individuo infetto con tosse, starnuti, baci;
  • contatto con posate, spazzolini o utensili contaminati;
  • contatto con mucose di individuo infetto (ad esempio, il feto, nel momento in cui attraversa il canale del parto, entra in contatto con la mucosa vaginale della madre infetta).

Diagnosi

Per la diagnosi, si ricorre a :

  • esame obiettivo;
  • emocoltura;
  • puntura lombare (rachicentesi);
  • test radiologici, soprattutto la TAC cerebrale, che evidenzia segni di un eventuale coinvolgimento encefalico.

Almeno in fase iniziale, la meningite virale comporta sintomi e segni sovrapponibili a quelli di una sindrome influenzale (febbre, malessere, astenia, cefalea, inappetenza), mentre la meningite batterica ha sintomi d’esordio tipici di quelli di una meningite virale (rigidità nucale, fotofobia, febbre alta).

Esame obiettivo

Occorre ricercare eventuali segni distintivi di un processo meningitico e ricavare informazioni dalla sintomatologia riportata dal paziente.

Il meningismo

È una particolare forma di rigidità muscolare localizzata ai muscoli cervicali e associata a fenomeni di infiammazione acuta delle meningi, quindi è tipico della meningite acuta.

Il meningismo, di solito, si associa a due segni diagnostici:

  • segno di Kernig: se si tenta di flettere passivamente l’anca del paziente, quest’ultimo fletterà la gamba sulla coscia;
  • segno di Brudzinski: la flessione della testa sul tronco provoca flessione delle gambe e delle cosce.

Il paziente assume queste posizioni per tentare di minimizzare il dolore provocato da queste manovre. Se questi due segni sono positivi e si è in presenza di meningismo, si può fare diagnosi di meningite acuta.

Emocoltura

È l’analisi di un campione di sangue prelevato dal paziente con sospetta meningite, con il fine di isolare e identificare potenziali agenti patogeni di natura batterica; l’emocoltura non consente di identificare eventuali agenti virali responsabili di meningite.

Puntura lombare

Consiste nel prelievo e nell’analisi di un campione di liquido cefalorachidiano e risulta fondamentale nella diagnosi di meningite virale, consentendo di individuare l’agente virale coinvolto.

Trattamento

La meningite batterica va trattata in ospedale con antibiotici endovena e, eventualmente:

  • corticosteroidi, che sono potenti antinfiammatori;
  • analgesici;
  • terapia reidratante;
  • ossigenoterapia.
In Italia, inoltre, sono disponibili i vaccini contro tre possibili cause di meningite batterica:
  • Meningococco di tipo C;
  • Haemophilus influenzae di tipo B (obbligatorio per i nati a partire dal 2001);
  • Pneumococco.

La meningite virale, invece, tende spontaneamente a migliorare entro 7-10 giorni dall’esordio dei primi sintomi e spesso richiede un trattamento domiciliare a base di analgesici, antiemetici e assoluto riposo.

In Italia, è disponibile e obbligatorio il vaccino MPRV contro il morbillo, la parotite, la rosolia e la varicella, che protegge anche dalle potenziali complicanze di queste malattie infettive, tra cui la meningite virale (complicanza del morbillo e della parotite).

Complicanze

La meningite, in particolar modo quella batterica, può comportare seri problemi a lungo termine, come:

  • perdita parziale o totale della vista e/o dell’udito;
  • problemi di memoria o di concentrazione;
  • ricorrenti crisi convulsive;
  • problemi di coordinazione, equilibrio e movimento;
  • amputazione di arti.

Complessivamente, si stima che fino a 1 caso su 10 di meningite batterica sia fatale.

Photo: David Cassolato da Pexels

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Andrea Longo, classe '98. Studente di Medicina e Chirurgia presso Università di Parma. Tenore lirico per passione, guarda al mondo con occhio critico e curioso.
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