Arte &CulturaL' arte del mosaico

La Basilica di San Clemente e il suo splendido mosaico absidale

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Nella capitale, situata a soli 500 metri dal Colosseo, la Basilica di San Clemente prende il nome da papa Clemente I, terzo successore di San Pietro. Sorge nella valle tra i colli Esquilino e Celio, sulla strada che unisce l’Anfiteatro Flavio alla Basilica di San Giovanni in Laterano.

La basilica di San Clemente

L’interno della basilica è suddiviso in tre navate, senza transetto, terminanti ognuna in un’abside.

Percorrendo la navata centrale, prima del presbiterio, troviamo la schola cantorum, risalente al XII secolo, elemento tipico delle basiliche paleocristiane, dedicato al coro e dietro ad essa, si trova l’altare maggiore sovrastato dal ciborio medievale.

Il pavimento cosmatesco

Il pavimento è in stile cosmatesco, cosiddetto dal nome della famiglia dei Cosmati, stile che fiorì a Roma durante il XII e il XIII sec.

Esso prevede l’utilizzo di lastre marmoree policrome tagliate in semplici forme geometriche come triangoli, rettangoli, quadrati, losanghe e cerchi. In questo modo è possibile ottenere delle composizioni geometriche analoghe a quelle del mosaico romano.

Il mosaico absidale della basilica di San Clemente

Nella zona absidale possiamo ammirare la bellezza del mosaico bizantino, risalente alla metà del XII sec., con una delle prime rappresentazioni della Crocifissione.

Al centro della croce blu, più piccolo rispetto ad essa, troviamo Cristo, insieme a 12 colombe bianche, simbolo dei dodici apostoli. Accanto alla croce, vi sono Maria e San Giovanni Evangelista. Il volto di Gesù è sofferente, cupo e con occhi chiusi, iconografia del Christus Patiens.

Questo mosaico è un susseguirsi di “strati teologici” che rivelano la storia della salvezza, sintetizzata nell’evento pasquale.

Dai piedi della croce, rappresentata come arbor vitae, nasce un cespuglio le cui volute riempiono tutto lo spazio.

Si tratta di grandi girali vegetali di acanto, pianta della morte (spine) e della Resurrezione (profumo), di ispirazione classica come l’Ara Pacis di Augusto. In realtà l’acanto sta a simboleggiare la pianta della vite.

I girali inglobano vari oggetti: figure di santi, animali, scene di vita terrena mescolati ad elementi simbolici che creano un insieme di movimenti.

Alla base della Croce, tra le ramificazioni, possiamo vedere i quattro Dottori della Chiesa d’Occidente, identificati dai nomi scritti accanto ad essi; partendo da destra troviamo Ambrogio, Gregorio, Girolamo, Agostino, tutti attorniati da figure di fedeli.

Al di sotto del cespuglio d’acanto invece, si notano dei piccoli corsi d’acqua che simboleggiano i Vangeli, a cui si abbeverano due cervi, simboli delle anime assetate.

Alla base dell’abside, su un bordo blu inferiore, troviamo uno scritto latino: “La Chiesa di Cristo paragoneremo a questa vite, che la Legge inaridisce e la Croce rinverdisce”.

La fascia inferiore

 

Al di sotto dell’iscrizione vi sono rappresentati dodici agnelli, che si dirigono al centro verso l’Agnus Dei, simbolo di Cristo vincitore sulla morte. Questi agnelli escono da due città: a sinistra da Betlemme, città della nascita di Cristo e a destra da Gerusalemme, città della morte e della Resurrezione.

Al di sopra della Croce, si può notare la mano del Padre che porge sul Figlio una corona. Questo sta a sottolineare che “Dio ha resuscitato Gesù”, secondo la formula più antica nell’annuncio del mattino di Pasqua.

L’arco trionfale della basilica

Attorno all’abside, sull’arco trionfale, troneggia in alto al centro di un tondo, il Cristo Pantocratore, inserito al centro della scritta latina che avvolge l’abside: “Gloria nei cieli a Dio che siede nel trono e pace in terra agli uomini di buona volontà”. Il Cristo Pantocratore è adorato dai quattro evangelisti: sulla destra troviamo il bue e l’aquila, rispettivamente San Luca e San Giovanni, mentre sulla sinistra l’uomo e il leone, San Matteo e San Marco.

Ai lati dell’arco, possiamo ammirare da sinistra, San Paolo e San Lorenzo e da destra San Pietro e San Clemente. Nella terza fascia, i profeti, a destra Geremia e a sinistra Isaia.

Christus Triumphans e Christus Patiens

Dopo l’anno 1000, la Crocifissione di Cristo, viene rappresentata in due modi differenti:

Christus Triumphas: Cristo trionfante, rappresentato sulla croce imperturbabile con il capo in posizione frontale e con gli occhi aperti, simbolo di speranza della vita dopo la morte. Il suo corpo è rilassato appoggiato sulla Croce.

Christus Patiens: Cristo sofferente, in agonia, con gli occhi chiusi, pesti e scuri. Il corpo è in tensione, magro, scavato. Il capo è reclinato sulla spalla destra.

Se vi trovate nella città eterna, non tralasciate di visitare questa basilica, sicuramente ne sarete affascinati, così come lo sarete per tutti i luoghi sacri romani e, non solo.

 

Fonte immagine di copertina: Wikimedia- Sitiens lucem https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/d/db/San_Clemente_apse.jpg/780px-San_Clemente_apse.jpg

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Classe 1993. Maestra Mosaicista qualificata presso la "Scuola Mosaicisti del Friuli" di Spilimbergo (PN). Ama l'arte in tutte le sue forme, in particolare la fotografia e la musica. Si diletta anche nella grafica, ama viaggiare e conoscere posti nuovi.
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