Torniamo in Sicilia, terra ricca di mosaici. Abbiamo parlato del Duomo di Monreale e di uno dei più famosi mosaici di Piazza Armerina. Quest’oggi ci immergiamo in una delle chiese più famose al mondo, la preziosissima Cappella Palatina.
“La più bella che esista al mondo, il più sorprendente gioiello religioso sognato dal pensiero umano ed eseguito da mani d’artista” Guy de Maupassant
La Cappella Palatina di Palermo
La Cappella Palatina di Palermo è un luogo piccolo, intimo e prezioso che si trova all’interno di Palazzo Reale, chiamato anche Palazzo dei Normanni.
Fu eretta tra il 1132 e il 1140 per volere di Ruggero II (re di Sicilia) con la funzione di chiesa di corte. Essa è il primo esempio di una fusione di culture: normanna, araba, romanica e bizantina.
Questo tempio dedicato all’apostolo Pietro è diviso in 3 navate, separate ognuna da 5 colonne di granito e marmo cipollino.
Ogni singolo elemento all’interno di questa cappella è decorato e molto prezioso. Il pavimento è ricco di tarsie marmoree, realizzate in stile cosmatesco; anche il soffitto è di enorme pregio e unico al mondo.
È interamente realizzato in legno e decorato con intagli e dipinti di stile arabo che si chiamano Muqarnas (elemento tipico dell’architettura islamica). Si tratta di nicchie, simili ad alveoli, dipinte con rappresentazioni di animali, danzatori e scene di vita della corte islamica e del paradiso coranico.
Al 1143 risale l’esecuzione della parte più antica della Cappella Palatina, come riporta un’iscrizione sulla base della cupola. La decorazione venne iniziata dall’altare, con la cupola e il tamburo, insieme al transetto e le absidi.
Cupola e absidi
I mosaici della cupola e del presbiterio rappresentano la parte più emozionante e suggestiva dell’intero complesso.
Nelle absidi troviamo le immagini dei 3 apostoli, a sinistra Sant’Andrea, (un tempo San Pietro) e a destra San Paolo e, nelle trombe, le figure degli evangelisti.
Nella cupola troviamo la figura di maggior impatto della Cappella: il mezzobusto del Cristo Pantocratore. Esso è realizzato secondo i canoni bizantini, ed è rappresentato con il gesto della benedizione e nella mano sinistra sorregge il libro del Vangelo chiuso. Inoltre, è “incorniciato” in un medaglione e circondato da 8 arcangeli.
Una delle particolarità di questa Cappella è il fatto che ci sono raffigurati ben due Pantocratori. Il primo, quello della cupola semisferica, sembra innalzarsi verso il cielo, mentre il secondo, sempre benedicente, occupa lo spazio del catino absidale.

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Quest’ultimo, con il Vangelo aperto, conferisce un effetto comunicativo e misericordioso nei confronti di chi accede all’interno della chiesa.
Nella parte inferiore del catino troviamo la Vergine in Trono affiancata a sinistra da Maria Maddalena e l’apostolo Pietro e a destra da Giovanni Battista e l’apostolo Giacomo.
La Madre di Dio con il Bambino, assente nell’abside centrale, è sostituita dall’Odigitria in piedi, posta sopra l’abside sinistro.
Tutto il progetto musivo venne pensato per permettere ai sovrani, seduti sulla tribuna reale ad un livello rialzato, di godere al massimo dello spettacolo.
Verso quest’ultima vi sono orientate le 12 scene del ciclo delle Feste.
Sulla parete volta a sud, sono rappresentati: la fuga in Egitto, la Trasfigurazione e l’entrata in Gerusalemme.
Le navate della cappella
Nella navata laterale destra sono raffigurati episodi della vita di Paolo, in quella di sinistra, fatti e vicende dell’apostolo Pietro. L’ordine di lettura delle storie è spezzato tra una navata e l’altra: la navata nord ospita l’inizio della vita apostolica di Pietro ed episodi che vedono protagonista anche Paolo.
La navata sud si apre con le vicende di San Paolo e continuano con la fuga miracolosa di San Pietro dal carcere. Nella navata centrale sono rappresentati episodi della Genesi.
Controfacciata della Cappella

Il Trono reale Fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/sicilia-cappella-palatina-mosaico-1191458/
Il Trono reale (o soglio reale) è collocato di fronte all’abside centrale, sovrastato dalla figura di Cristo benedicente seduto in trono e affiancato da San Pietro e San Paolo, sopra i quali si trovano gli arcangeli Michele e Gabriele.
Le iscrizioni che troviamo sulle pareti sono sia in latino che in greco, questo testimonia il fatto che al tempo di re Ruggero II la messa veniva celebrata sia in entrambe le lingue.
Dal 2015, la Cappella è patrimonio dell’Unesco che l’ha inserita nell’Itinerario Arabo-Normanno di Palermo, Cefalù e Monreale.