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La sindrome dello schiaccianoci: un disturbo piuttosto singolare

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Il soldatino schiaccianoci rientra, a tutti gli effetti, nel magico universo dei simboli della tradizione natalizia.

Nel racconto di E.T.A Hoffmann Schiaccianoci e il re dei topi” (1816), durante la Vigilia di Natale il padrino Drosselmeyer affida alla piccola Maria un soldatino di legno, affinché possa prendersene cura.

Tra il 1891 e il 1892, il compositore russo  P.I. Tchaikovsky, prendendo spunto dal racconto di Hoffmann, compone le musiche del balletto in due atti, “Lo Schiaccianoci“, che ricalca la storia originale, addolcendola con elementi favolosi, incantevoli e intrisi di mistero.

Ma, avete mai sentito parlare della sindrome dello schiaccianoci?

Che cos’è la sindrome dello schiaccianoci?

La sindrome dello schiaccianoci è una malattia renale solitamente dovuta alla compressione della vena renale sinistra, che decorre tra l’aorta addominale e l’arteria mesenterica superiore.

Cenni di anatomia vascolare

  • L’aorta è la principale arteria del nostro organismo; nasce dal ventricolo sinistro e, diramandosi, irrora ogni distretto corporeo.
  • L’arteria mesenterica superiore rifornisce gran parte del tratto intestinale e nasce dal tratto addominale dell’aorta.
  • Le vene renali (destra e sinistra) originano dal rene e ne drenano il sangue refluo.

Nella sindrome dello schiaccianoci, l’arteria mesenterica superiore e l’aorta addominale sembrano schiacciare la vena renale sinistra, come, in effetti, uno schiaccianoci schiaccerebbe una noce.

Inoltre, nell’uomo, la vena renale sinistra compressa non potrà più accogliere il sangue refluo proveniente dal testicolo sinistro attraverso la vena gonadica sinistra, provocando, così, un dolore al testicolo, volgarmente definito “dolore alla noce”.

Sintomi

La compressione della vena renale sinistra provoca:

  • ipertensione venosa renale, che porta a ematuria (presenza di sangue nelle urine); l’ematuria, a sua volta, può comportare anemia;
  • dolore addominale (solitamente al fianco sinistro), che può variare con la posizione assunta dal paziente.

Per di più, la vena renale sinistra compressa non riesce più ad accettare il sangue refluo proveniente dalla vena gonadica sinistra; ciò, quindi, comporta:

  • negli uomini, dolore al testicolo sinistro (“dolore alla noce“);
  • nelle donne, dolore nella parte inferiore sinistra dell’addome (dolore pelvico), specialmente durante un rapporto sessuale o durante le mestruazioni;
  • nausea e vomito: dovuti alla compressione delle vene splancniche, che drenano i visceri addominali;
  • varicocele: rigonfiamento delle vene del testicolo, dovuto ad un reflusso di sangue dalla vena renale sinistra al testicolo sinistro;
  • vene varicose, a livello degli arti inferiori.

Altre cause della sindrome dello schiaccianoci

Tuttavia, la sindrome dello schiaccianoci può anche essere causata da:

  • compressione meccanica da cancro pancreatico, dovuta agli stretti rapporti anatomici tra pancreas e vasi renali;
  • tumori retroperitoneali, soprattutto sarcomi;
  • aneurismi dell’aorta addominale: la parete dell’aorta diviene sempre più debole, fino a sfiancarsi ed eventualmente rompersi.

Queste condizioni sono, comunque, meno frequenti rispetto all’intrappolamento della vena renale sinistra da parte dell’arteria mesenterica superiore e dell’aorta addominale.

Diagnosi 

La sindrome dello schiaccianoci viene diagnosticata attraverso:

  • ecodoppler: è l’esame strumentale di prima scelta, in caso di sospetta sindrome dello schiaccianoci; l’ecodoppler misura il diametro della vena renale sinistra e il flusso di sangue che l’attraversa e, in aggiunta, può evidenziarne un eventuale restringimento o compressione;
  • TAC e Risonanza Magnetica (RM): utilizzate nel follow-up del paziente;
  • venografia: esame invasivo, utile per confermare il sospetto della sindrome dello schiaccianoci.

Trattamento 

Il trattamento della sindrome dello schiaccianoci dipende dal quadro clinico del paziente; si distinguono:

  • gestione conservativa;
  • terapia chirurgica.

Gestione conservativa

È utilizzata in un paziente pediatrico, con lieve ematuria.

Tale procedura terapeutica prevede un aumento di peso: così, più tessuto adiposo si interpone tra l’aorta addominale e l’arteria mesenterica superiore, diminuendo lo schiacciamento della vena renale sinistra.

Terapia chirurgica

È la terapia di scelta in pazienti anemici e/o con ridotta funzionalità renale; si riconoscono:

  • trasposizione della vena renale sinistra: la vena renale sinistra è spostata superiormente nell’addome e reimpiantata nella vena cava inferiore;
  • autotrapianto renale: trasferimento di un rene dalla sua posizione di origine in un’altra posizione.

La trasposizione della vena renale sinistra è la tecnica chirurgica più utilizzata, seguita dall’ autotrapianto renale; entrambe mirano a trattare/prevenire la compressione sulla vena renale sinistra.

  • interventi endovascolari: richiedono l’impiego di stent, per migliorare il flusso sanguigno nella vena renale sinistra compressa.

 

Photo: di Trevor205 da Pixabay

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Andrea Longo, classe '98. Studente di Medicina e Chirurgia presso Università di Parma. Tenore lirico per passione, guarda al mondo con occhio critico e curioso.
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