Il profumo è un elemento fondamentale in ambito cosmetico, ma non solo. Evoca ricordi, sensazioni,e lo associamo a determinate persone.
Da un punto di vista chimico il profumo non è mai una sostanza pura, ma è sempre una miscela: di sostanze chimiche che sono o oli essenziali o sostanze che possono essere di origine naturale o sintetica. Le sostanze naturali rientrano negli oli essenziali, quindi sostanze vegetali utilizzate per dare una nota profumata.
La difficoltà della creazione di un profumo è proprio costruire una miscela di composti chimici che possa soddisfare l’idea che si ha del profumo. È compito del profumiere prevedere, in base al saper riconoscere una nota rispetto all’altra, cosa succederà quando verranno messe insieme. Non è affascinante?
STORIA DEL PROFUMO
L’origine del profumo risale alla notte dei tempi. Le prime testimonianze di profumerie vere e proprie, intese come miscela di sostanze a cui veniva dato un determinato significato e valore, risalgono ai tempi dell’antico Egitto e della Mesopotamia, quindi a 4mila anni fa. Facciamo un salto nel passato per conoscere la storia del profumo.
Gli antichi Egizi
Il primo grande significato che ha sempre avuto il profumo è di tipo religioso: le sostanze odorose venivano bruciate nei riti religiosi e ciò serviva da ponte per comunicare con l’aldilà. Questo è stato usato come punto di partenza per gli egizi perché la miscela odorosa veniva utilizzata anche per l’imbalsamazione dei faraoni: venivano prima svuotati e poi riempiti con essenze di pino, mirra, cassia, resine profumate, cedrone.
Oltre all’aspetto religioso, da sempre il profumo è stato considerato un’arma di seduzione: Cleopatra, che oltre ad aver usato il latte d’asina per lavarsi e i trucchi per abbellirsi, usava unguenti e oli profumati.
Il profumo preferito dagli egizi era il Kyphi, una miscela di miele, vino, una passa, cipresso, resina, mirra, legno di rosa, ai quali bisognava aggiungere lentisco, bitume, giunco odoroso, ginepro, cardamomo e calamo aromatico.
Fonte: http://www.olfattomatto.it/un-profumo-antico-il-kyphi/
I Greci
Il profumo viene ripreso nel trattato di Teofrasto, che è un trattato degli odori: si specificano sia le prime profumazioni di origine animale (tante secrezioni animali servivano come materia prima per la composizione profumata) sia il racconto delle sostanze presenti nelle spezie,come la cannella, il sandalo, la noce moscata, il cardamomo.
I Romani
Con lo sviluppo delle terme, i romani erano cosparsi di oli profumati e del sapo, un unguento. Compare il vetro, contenitore essenziale per le profumazioni. Dal tempo dei romani il vetro viene associato all’uso dei profumi, proprio perché rappresenta una barriera fondamentale per trattenere all’interno le composizioni profumate, il profumo nel vetro rimane inalterato, può cambiare colore se si lascia all’aria ma l’intensità delle note aromatiche rimane, proprio perché il vetro è un’ottima barriera. Tuttora i profumi (anche i campioncini) sono in vetro.
Gli arabi
Dopo la caduta dell’Impero Romano, nel 476 d.C. l’Occidente piomba per secoli nella barbarie. Il ritorno in Europa del profumo arriva con le Crociate. Gli arabi avevano imparato a conoscere le spezie e gli oli essenziali e con il passaggio attraverso il Mar Rosso l’arte della profumeria riuscì a svilupparsi. Si introdusse la prima acqua: l’acqua di rose.
Arrivando al Novecento
Alla fine del 1800 nascono le prime grandi profumerie in Gran Bretagna. Il ‘900 è il secolo della profumeria su larga scala, nasce il profumo commercializzato. Con il ‘900 la profumeria va di pari passo con la moda; spesso chi lanciava la moda dei vestiti era lo stesso che potava i profumi.
Il primo stilista fautore è stato Poiret che ha lanciato il primo profumo, Parfums de Rosine, che poi ha portato al profumo più famoso della storia, Chanel N°5 realizzato da Ernest Beaux nel 1921. Le novità furono:
- sostanze completamente di sintesi;
- presenza dell’olio essenziale di Ylang Ylang,che poi ha trovato grande sviluppo e utilizzo.
LA PIRAMIDE OLFATTIVA
Quello che si utilizza da più di 20 anni è la rappresentazione del profumo sotto forma di piramide: piramide olfattiva. La piramide olfattiva suddivide le note, perché per ogni tipologia di ingrediente che può essere utilizzato bisogna specificare a quale gruppo appartiene:
- Note di testa: si trovano nella parte alta della piramide
- Agrumato
- Verde
- Aromatico
- Marino
- Ingredienti che rappresentano le note di cuore:
- Fiorito
- Fruttato
- Speziato
- Note di fondo: nella parte bassa della piramide:
- Legnose
- Cuoio
- Gustativo
- Muschiato
Le note di testa hanno la caratteristica di durare poco (da 0 a 4 ore) perché sono formate da ingredienti altamente volatili che non persistono dopo l’applicazione. Ad esempio l’essenza di limone, il limonene, utilizzato come ingrediente, rimane sulla pelle ma, la sua profumazione è intensa per un tempo limitato.
Le note di cuore (ad esempio l’acqua di rosa) possono rimanere dalle 4 alle 12 ore, sono più persistenti.
Le note di base (o fondo) sono ancora più persistenti perché riescono a persistere come profumazione oltre le 12 ore (ad esempio essenza di Vetiver).
C’è da dire anche che,la persistenza di un profumo è sempre soggettiva ma,chi ha pelle secca o molto secca,ne beneficerà al massimo.
E I RELATIVI PREZZI FINALI
Il profumo ha diversi prezzi anche nell’ambito dello stesso brand. Vediamo la differenza tra
PARFUM E ACQUA DI PROFUMO
Il parfum ha la massima concentrazione di alcol che è il solvente ideale per sciogliere i composti odorosi. Di conseguenza, costa di più perché contiene una maggior quantità di attivi, cioè di sostanze odorose.
L’acqua di profumo,(acqua + alcol) può contenere concentrazioni molto basse di sostanze odorose,e di conseguenza il suo costo è più basso. Qui rientrano le acque profumate usate anche per i bambini, ma attenzione a vaporizzarle sulla pelle dei più piccoli, in quanto ancora non si è formata una barriera cutanea intatta.
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