“Per me il cinema è essenziale, e ho voluto riprendere perché la storia valeva la pena. Era importante per me e per la mia vita. Madame Rosa mi ricordava mia madre, anche lei era così. Era una donna che parlava molto e si faceva sentire, era un’artista, suonava il piano. Quando sono arrivati gli americani ha fatto le cose belle che poteva fare con la sua bellezza e il suo talento”.
-Estratto intervista di Sophia Loren a Repubblica
LOREN E PONTI
Sophia Loren torna a risplendere nel mondo delle stelle del cinema!
L’attrice torna come protagonista dell’ultimo film del regista e sceneggiatore Edoardo Ponti, suo figlio minore.
Per Ponti convincerla ad interpretare Madame Rosa è stato abbastanza semplice, egli si è reso conto di quanto questo personaggio per essere interpretato al meglio avesse bisogno della sensibilità di una madre, soprattutto come la sua, e del suo incredibile talento.
Edoardo Ponti è estasiato da come la Loren si sia approcciata ad ogni sua pellicola. Nonostante la carriera encomiabile e riconosciuta in tutto il mondo, la sua fama non ha mai intaccato il legame intrinseco con le sue origini e la sua spontaneità.
Sophia Loren riesce ancora ad approcciarsi ad ogni singolo lavoro come se fosse il primo della sua carriera. La sua ansia e semplicità sono le caratteristiche che rendono personaggi parte di sé.
Nonostante l’apparente fragilità fisica dell’attrice, conseguenza dello scorrere del tempo (l’attrice è oramai ultraottantenne), Sophia Loren riesce sempre ad esprimere la propria forza interiore. E così anche Madame Rosa, dietro l’apparente aria dura e rigida, nasconde il cuore dolce e premuroso di una madre.
MADAME ROSA E LA SUA NASCITA
La storia raccontata da Ponti deve origine al genio dello scrittore lituano Romain Gary, autore del romanzo, di cui i due film successivi ne saranno omonimi.
La vita davanti a sé (La vie devant soi), pubblicato nel 1975, ha ottenuto il premio Goncourt.
Successivamente l’Oscar come miglior film straniero nel 1978, nella sua prima trasposizione cinematografica a cura di Moshé Mizrahi, con la favolosa interpretazione di Simone Signoret.
Sophia Loren è estasiata dal lavoro fatto sul personaggio di Madame Rosa, la sua grande forza d’animo, intelligenza ed empatia le hanno ricordato le caratteristiche proprie della madre stessa dell’attrice.
Il ruolo della madre è centrale in questo film, in tutte le sue sfaccettature.
Madame Rosa non è la madre biologica dei ragazzi di cui si prende cura. Lei è oramai una ex prostituta, sopravvissuta all’olocausto che cresce i figli delle sue “colleghe”, allontana i bambini dalla vita di strada e li accudisce come fossero suoi.
I bambini sono la sua famiglia.
Centrale nella vicenda raccontata è il rapporto che nascerà con un nuovo bambino, Momo, un ladruncolo, con grandi problemi di fiducia, che entra a far parte della cerchia dei bambini sotto la sua protezione.
Il legame particolarmente agitato tra i due si fa simbolo di amore.
Riprova di come una madre ed un figlio non debbano essere legati dall’affetto biologico per essere tali e che, nonostante la profonda sofferenza di entrambi, la serenità si può sempre raggiungere.
Madame Rosa è una donna forte e indipendente. Esempio per chi come lei ha sofferto grandi dolori fisici e psicologici, ma qui non è sola. La sua forza è la stessa che riesce ad essere parte anche di Momo che, nonostante gli abbandoni e i traumi subiti, riesce con la sua forza interiore ad andare avanti.
L’esordiente Ibrahima Gueye riesce ad essere un valido alleato per la Loren, dimostrando un’innata bravura.
I PARTICOLARI DELLA PUGLIA
La Puglia è il terzo grande protagonista della vicenda.
Gli sceneggiatori Edoardo Ponti, Ugo Chiti e Fabio Natale hanno sapientemente riadattato la Parigi di sfondo del romanzo con i colori e i monumenti caratteristici della Bari vecchia.
La regia si destra tra i piccoli vicoli e i quartieri caratteristici di questa città antica. Tantissime scene sono ambientate nel centro di Bari, nel Quartiere Murattiano, circondato dalla grande Università, la piazza Umberto I e il corso Vittorio Emanuele II.
Ma non è solo il centro città a spiccare, anche il lungo mare rimodernato fa da sfondo a scene importanti del film.
Il quartiere però che detiene l’importanza del ruolo è il quartiere libertà. Noto per accogliere tra le sue mura, da oltre un centinaio di anni, bambini e ragazzi di ogni estrazione sociale e di ogni etnia. Proprio per via di questa sua multiculturalità, Edoardo Ponti ha deciso di ambientare la sua storia in Puglia.
Con la sua regia pulita e semplice riesce a cogliere degli sprazzi della città inediti e perfettamente in linea con i personaggi, che al contrario vivono delle turbe interiori più che indifferenti.
Un dramma familiare, ricco di emozioni e suggestioni ed unico, nonostante i numerosi omaggi che il regista ha voluto fare ad altri grandi registi.
DOVE VEDERLO?
L’uscita del film nelle sale cinematografiche italiane era prevista per la prima settimana di novembre 2020, ma a causa delle restrizioni governative e la conseguente chiusura di cinema e teatri, Netflix lo renderà disponibile dal 13 novembre.
Nonostante la mancata possibilità di vederlo in sala, madre e figlio, non si dicono completamente scontenti, finché potranno condividere con gli spettatori questo lavoro espresso con anima e corpo saranno fieri, qualsiasi sia il risultato.
La Loren si rincuora pensando ad una delle frasi ripetutele da sua madre, e ripetuta dalla stessa Madame Rosa, questa frase le dava la giusta forza per credere in un futuro migliore, nonostante tutto.
“Madame Rosa nel film dice: “Proprio quando non ci credi più succedono le cose più belle”. Se l’è mai detta questa frase? “Era una frase a cui era molto attaccata mia madre, perché non aveva vissuto un’esperienza bella con mio padre. Mamma la ripeteva quando era giù di morale”.
-estratto dall’intervista di Sophia Loren a Repubblica
Con la stessa positività che dimostrano Sophia Loren ed Edoardo Ponti, ci si augura che il brano principale della colonna sonora del film, Io sì (Seen), venga preso in considerazione per la candidatura Oscar 2021, nella sezione Miglior canzone originale.
Il pezzo accompagnerà il film in tutte le sue trasposizioni internazionali!
Un lavoro straordinario frutto della collaborazione di Laura Pausini e Niccolò Agliardi, che hanno scritto il testo, cantato dalla Pausini stessa, e la composizione musicale di Dianne Warren.
UNA STRANA FAMIGLIA
La visione di questo film aiuta lo spettatore ad affrontare la propria solitudine e a sperare un po’ di più.
L’amore si manifesta nelle sue mille e strane sfaccettature, i protagonisti, Madame Rosa e Momo, comprendono che c’è di più e che si può andare oltre quel muro di solitudine a protezione di se stessi.
E che la famiglia, qualunque sia la sua origine o chiunque siano i suoi membri, sarà sempre disposta ad aiutare.
Una madre ed un figlio che non sapevano di essere tali, si legano ed esprimono appieno quel sentimento puro e sincero che è l’amore.