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Le festività natalizie in giro per il mondo

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L’aria delle feste si è fatta avanti in punta di piedi. I più cinici hanno evitato di pensarci e si sono tramutati in novelli Grinch. C’è chi invece nonostante tutto, non è riuscito e non riesce ad accantonare la magia che si diffonde quando arrivano le festività natalizie.
Maglioni natalizi, calendari dell’avvento, alberi, presepe, addobbi sono il simbolo delle festività natalizie. Negli ultimi tempi tante mode e costumi hanno oltrepassato i confini e si sono integrati come nuovi cult, accostandosi anche alla più radicata tradizione. Provando a viaggiare con la mente, vediamo come altre nazioni vivono questo periodo, che al di là di ogni cosa, resta sempre magico.

Le tradizioni natalizie nel bacino del mediterraneo

Spagna: dall’immacolata ai los Reyes Magos

Partiamo dai vicini di casa mediterranei. In Spagna di solito tutto inizia a prendere forma già l’8 dicembre, il giorno dell’immacolata concezione. Altra data importante è il 22 dicembre: giorno della Lotteria di Natale. L’estrazione si ha la mattina e viene trasmessa da radio e tv.
Il 24 dicembre, la Nochebuena è considerata una delle più importanti dell’anno. Solitamente, ci si riunisce a casa dei nonni. La cena, come ogni vigilia che si rispetti, è molto abbondante e si assaporano i prodotti tipici della tradizione culinaria spagnola.
La notte è allietata dai villancicos. Questi canti esprimono stati d’animo felici, nostalgici o tristi. Alcuni narrano avvenimenti relativi a Betlemme o alla vita di Gesù, altri parlano di fatti quotidiani e sentimenti.
In generale, il 25 dicembre, Navidad, si festeggia con un banchetto simile a quello della sera prima. In quel giorno, il re di Spagna legge il messaggio di auguri e viene trasmesso in televisione.

Il 31 dicembre, gli ultimi 12 rintocchi prima che scatti la mezzanotte si mangiano dodici chicchi d’uva come simbolo di buon augurio per l’anno che verrà. Chi non mangia l’uva, può mangiare dei pezzi di cioccolata… la fortuna arriva ugualmente!
Un’altra speciale tradizione è mangiare un dolce particolare: il roscon de reyes. Si mangia rigorosamente il 5 gennaio dopo cena. Solitamente si degusta dopo aver visto la processione dei tre magi. A fine serata vengono scartati tutti i regali.

Grecia: dalla festa di San Nicola alla benedizione delle sacre acque

In Grecia, le preparazioni per le festività natalizie iniziano il 6 dicembre, festa di San Nicola. Le famiglie si riuniscono per addobbare l’albero e appendere le ghirlande fuori dalla porta. La vigilia di Natale, i bambini solitamente si spostano di casa in casa per cantare i canti natalizi. La sera tantissime persone si riuniscono a casa e i più giovani vanno a bere qualcosa nei pub o nei bouzokia, locali tipici in cui si suona musica tradizionale.

Il giorno di Natale, all’incirca verso le 5 del mattino, ci si reca in chiesa e si partecipa alla liturgia; dopo le celebrazioni si fa una golosa colazione. Il caffè greco è accompagnato dai melomakarona e dai kourabiedes, prelibati biscotti speziati, o da torte deliziose come la spanakopita o la bougatsa.
Alle 12 c’ è uno sfizioso aperitivo e alle 14 si parte con il pranzo di Natale.
Le famiglie più tradizionali servono come piatti principali un intero maialino arrosto o un cosciotto di cinghiale, con glassatura al miele con origano e timo.

Dal capodanno all’Epifania

Anche l’ultimo dell’anno i bambini intonano canti natalizi in giro per la città, come augurio per l’anno che verrà. Al passaggio dell’anno nuovo si taglia una soffice torta: la vasilopita, al cui interno è presente una moneta. Chiunque troverà la moneta, avrà un anno fortunato.
I regali vengono scambiati il giorno di fine anno o il primo giorno del nuovo anno.
Le festività durano fino all’ Epifania. Nelle aree meno metropolitane, verso la campagna, nelle piazze dei paesini o delle piccole città, si è soliti accendere il falò e ballare intorno al fuoco che illumina e riscalda le fredde serate invernali. Nel giorno dell’Epifania tutti si apprestano verso le rive dei fiumi, laghi o lungomari per contemplare il sacerdote offrire croci di legno all’acqua per benedirne l’elemento sacro.

Romania

In Romania si indossa il rosso come portafortuna e il 24 dicembre, il giorno della vigilia, è tradizione intonare le canzoni natalizie che narrano la nascita di Gesù Bambino. Il pranzo natalizio prevede le Sarmale, i tipici involtini di verza ripieni di carne trita, riso e spezie.

Francia

In Francia l’atmosfera natalizia si percepisce dalle decorazioni che si vedono per le strade e nelle case. Si trascorre in famiglia all’insegna del buon cibo della tradizione francese: ostriche, salmone e fois gras, rigorosamente accompagnati da un bicchiere di Champagne. E il dolce? Se da noi l’eterna lotta è tra panettone e pandoro, in Francia l’indiscusso vincitore è Bûche de Noël, il tronchetto natalizio.
L’ aspetto religioso del Natale è avvertito dalla santa messa, a cui si assiste la notte della vigilia e dalla presenza del presepe nelle case. È usuale la presenza dei personaggi che rappresentano la vita pubblica del paese (il sindaco, la maestra e il parroco) oltre ai personaggi tradizionali. E i regali? I bambini li scartano il 25 dicembre, dopo il passaggio di Babbo Natale. Gli adulti aspetteranno la settimana successiva… la notte di capodanno.

Regno Unito

Le festività nel Regno Unito si passano in famiglia. L’atmosfera natalizia è molto sentita ed è tradizione spedire cartoline d’auguri alle persone care in tutto il mondo. Il giorno di natale è tipico mangiare il tacchino, accompagnato dalla salsa ai mirtilli, patate e verdure (soprattutto i cavoletti di Bruxelles). I dolci tipici sono il Christmas pudding, ricoperto di brandy e poi reso flambé. Un dolce altamente scenografico e gustoso. Ben augurante è lo scambio dei Christmas cracker. Questi doni a forma di caramella si aprono a tavola incrociando le braccia e tirando le due estremità della caramella fino a farli scoppiare, all’interno si possono trovare un pensiero, un giocattolo o una coroncina da party. Così si aggiunge un po’ di brio pur indossando

abiti comodi prediletti per stare in casa. Invece, se siete in Scozia, il kilt è d’obbligo.
Sempre rimanendo in Scozia, il natale è chiamato Yule ed è stato vietato per secoli, tornando ad essere festivo solo nel 1948.
Oltre alla tradizione dell’albero, è molto importante abbellire il cortile antistante la casa. Le luci sono posizionate meticolosamente sulla vegetazione, e imbattersi nella statua di qualche elfo è normale; d’altronde sono gli aiutanti di Babbo Natale.

Le festività in Germania tra San Nikolaus e Babbo Natale

In Germania tutto prende piede il 6 Dicembre ovvero il giorno di San Nikolaus, vestito di rosso e oro. I bambini puliscono bene le scarpe e le mettono vicino al caminetto o sulla soglia di casa. Se sono stati bravi, ricevono dei doni. San Nikolaus si ristora dopo un lungo viaggio con un bicchiere di latte e dei biscotti. Il 24 Dicembre si fa un cenone e si aspetta l’arrivo di Babbo Natale.

Le celebrazioni natalizie nella bianca Russia

Facciamo un salto nelle bianca Russia. Le festività natalizie hanno avuto una larga diffusione dopo la perestroika. Il giorno del Natale ortodosso viene celebrato il 7 gennaio, c‘è una differenza di quattordici giorni con il calendario giuliano. Infatti, le festività natalizie prendono il via il 30 dicembre ed il 31, il giorno di fine anno si scambiano i doni. I bambini ricevono i doni da Babbo Gelo, una figura mitologica che abita nel bosco e viaggia in compagnia della sua nipotina. Una bellissima bambina con una treccia lunghissima. I bambini coinvolti da questa fiaba, si dimostrano più predisposti a recitare le poesie di buon augurio.

Golosi dolcetti

Nelle case tutto è addobbato a festa, si indossano gli abiti più nuovi e si mangiano i cibi della tradizione. Immancabili: l’insalata russa e i mandarini. Un dono particolarmente sentito è un sacchetto di dolciumi che viene scambiato sempre a fine anno. In queste confezioni solitamente ci sono dolcetti al cioccolato dai molteplici gusti, caramelle e frutta di stagione. Un’usanza molto sentita era spedire alle persone care delle cartoline d’auguri, finemente decorate.
E alla mezzanotte dopo aver scambiato i doni e gli auguri? Si guarda un film ormai divenuto un cult. “Ironia del destino”. Anche a chilometri di distanza, la gioia di rivedere un vecchio film non ha confini.

Altre latitudini

Dalla vivace Colombia alla multiculturale Australia

Colombia 

Dall’altra parte del mondo, le festività natalizie si celebrano all’insegna del caldo e dell’avvento dell’estate. In Colombia, l’atmosfera natalizia si inizia a percepire a suon di musica. È usuale ascoltare musica latina tradizionale cantata nel dialetto locale, narranti avventure e ricche di umorismo e doppi sensi, accompagnata alla chitarra. Nei giardini di ogni casa si allestisce il barbecue per la carne di maiale, si prepara il brodo di gallina e si beve un buon rum. Un dolce tipico? Il budino di latte, delizioso e rinfrescante.
La notte di capodanno non indossate il di rosso… in Colombia l’intimo fortunato si veste di giallo.

Australia 

Cambiando latitudine, ma restando in clima caldo ci spostiamo in Australia. La multiculturalità della nazione rende molto variegato il festeggiamento delle festività natalizie. Anche qui, la bella stagione permette di preparare il barbecue; cibi prediletti sono le costolette d’agnello, salsicce o gamberi. Il dolce che non può mancare è la pavlova!
Solitamente si festeggia la sera della vigilia e a pranzo del 25 Dicembre; dopo cena si scartano i regali. Nessun dress code particolare, abiti freschi e comodi. Spesso si indossano bikini e bermuda … visto il clima, un tuffo in spiaggia è concesso.

Aspettando il nuovo anno, le festività in Iran 

Percorrendo il nostro giro del mondo attraverso le tradizioni natalizie concludiamo con una festività non cristiana, in Iran.
Così come l’equinozio di marzo segna una data importante per l’inizio del nuovo anno, anche noto come Nowruz appunto “il nuovo anno persiano”; il 21 dicembre rappresenta la notte più scura e buia dell’anno, che nella tradizione Zoroastriana era percepita come di cattivo auspicio. Per questo motivo le famiglie si riuniscono per trascorrere la notte svegli e in felice compagnia ed allestendo un ricco banchetto, così da sfuggire gli spiriti cattivi praticando lo”Shab-e Chelleh/Yalda” da cui “Notte di Yalda”.

Le festività natalizie superano la distanza 

Nonostante la distanza, i chilometri, alcune tradizioni si assomigliano. Non contano le latitudini, gli affetti si percepiscono anche vivendo le festività natalizie in compagnia del ricordo delle persone care. Come affrontare la lontananza? Prendiamo spunto da queste tradizioni, tra un bicchiere di champagne e un tacchino, anche Il Grinch si sentirebbe amato.

Vorrei rivolgere un ringraziamento speciale ai miei amici Cristina, Thanos, Anca, Alba, Fabio, Sylvan, Luc, Elena, Christina, Sandra e Sheida. Quest’articolo è stato realizzato grazie al loro contributo. Mi hanno fornito informazioni utilissime e preziosissime sulle loro nazioni di origine. “Non ci sono terre straniere. Lo straniero è il viaggiatore”  R.L. Stevenson

Foto di Here and now, unfortunately, ends my journey on Pixabay da Pixabay

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About author
Benedetta Longo, laureata in archivistica e biblioteconomia, corsista del master in Total Tourism Management. Da sempre appassionata del campo della moda in tutte le sue sfaccettature. Prendo spunto dalle ultime tendenze per nuovi stimoli, coniugando la passione per i viaggi, il vintage e la storia, in particolare di arte e costume.
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