L’evoluzione del bidet
Lo strano sgabello a forma di violino, usato da Madame de Prie per la prima volta in Francia nel ‘700, oggi è il simbolo della supremazia igienica italiana.
Fu grazie a Maria Carolina D’Asbrurgo-Lorena che il bidet fece la sua comparsa nella nostra Nazione, introdotto nella Reggia di Caserta.
Si diffuse, poi, rapidamente in Austria, Inghilterra, America latina, Asia, talvolta come accessorio portatile o riccamente decorato, simbolo di un’élite.
Allora perché attualmente siamo costretti ad una doccia completa valicando il confine italiano?
La Francia lo crea, la Francia lo distrugge
La Killer app del bidet fu proprio il suo uso nelle case di appuntamenti che, ben presto, lo condusse all’associazione del sanitario con i bordelli.
Pare infatti, che in un radicato clima di ostilità nei confronti dell’acqua (per paura di diffusione di malattie), le uniche interessate alla detersione delle parti intime fossero le prostitute. Sinonimo di depravazione e scabrosità, è andato così via via scomparendo, eliminato anche per ragioni economiche e di spazio.
Soprattutto negli States, le esigue dimensioni delle toilette standard la fanno da padrone, più che le radici puritane americane. L’installazione del bidet richiederebbe il raddoppio dello spazio dei servizi attuali, in cui è spesso presente solo il wc.
PHOTO: Par Louis Léopold Boilly — http://www.liveinternet.ru/users/kykolnik/post144562310, Domaine public, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=12724858