Architettura & Design

L’H-Campus di Zanon: Innovazione e semplicità

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“Campus innovativo e didatticamente evoluto che accoglie scuole di diverso ordine e grado. Alla complessità del sistema si contrappone la leggerezza degli edifici e la chiarezza dell’impianto”. Con la suddetta motivazione, il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori ha premiato il progetto H-Campus dello studio Zanon Architetti Associati, guidato da Mariano Zanon. Quest’ultimo ha conquistato il riconoscimento “Architetto italiano 2020” nell’ambito del Festival dell’Architettura, incentrato sul tema scuola e la sua riprogettazione post Covid 19.

L’H-Campus di H-Farm è stato realizzato a Cà Tron di Roncade (Treviso) dal Gruppo Carron Costruzioni Generali in 321 giorni. Inaugurato il 7 settembre, sarà ufficialmente premiato in occasione della Festa dell’Architetto, a gennaio.

La nascita dell’H Campus a Venezia

Il Campus di alta formazione di Zanon Architetti Associati nasce dalla collaborazione dello studio con H-Farm, maggior centro d’innovazione europeo. La piattaforma è divenuta uno dei più grandi poli a scala internazionale, in grado di coniugare imprenditoria e formazione. Offre differenti corsi di studio nell’ambito dell’economia digitale, dai corsi post diploma a quelli universitari e master.

H-Farm si è affidata allo studio di Mariano Zanon, Alessio Bolgan e Bruno Ferretti ed il sito scelto è inserito nella campagna trevigiana. Consta di 30 ettari di terreno, che corrono lungo il fiume Sile.

Architettura e Paesaggio

In un’area strategica, vicina all’aeroporto di Venezia, ma isolato in territorio rurale, sorge un edificio funzionale e semplice. La committenza richiedeva un complesso per accogliere studenti dalle svariate fasce d’età, dall’asilo all’università, con i relativi servizi. Tra di essi una casa dello studente, un centro sportivo, una serra ospitante l’ambiente ristorativo, una biblioteca e sale riunioni. 10 strutture ospitano le destinazioni d’uso. L ‘impianto è “chiaro e semplice, capace di assecondare gli specifici programmi funzionali e distributivi”.

Un punto nodale del progetto preliminare è stato il rapporto col contesto. Per far spazio ai nuovi volumi, si è resa necessaria la demolizione di fabbricati privi di particolare rilievo architettonico. Oltre a questo edifici esistenti, che insistevano nell’area scelta, sono stati poi rifunzionalizzati.

Il paesaggio guida l’Architettura

Lo studio preliminare del luogo e l’analisi storica sono stati fondamentali per comprendere il genius loci e lasciare che questo si palesasse nel nuovo complesso. Pertanto, l’impostazione planimetrica e gli alzati del progetto assecondano il paesaggio e lo rendono parte integrante. Le grandi facciate, i patii, le corti interne, le tettoie permettono di ammirare ed essere nella natura. Così viene garantita una continuità tra interno ed esterno, sia spaziale che visiva. Morfologie semplici si integrano nel contesto rurale e ciò che ne scaturisce è un rapporto quasi simbiotico tra natura e uomo. Lo stesso uomo che H-Farm ha sempre posto al centro di tutto e da cui deriva il suo stesso nome H-Human.

L’antropizzazione dello spazio esterno ha portato alla piantumazione del bosco, con l’introduzione di macchie quadrangolari e ben 3500 nuovi alberi. Le essenze scelte rispecchiano il carattere del luogo, prediligendo specie autoctone rintracciabili nei campi vicini. In questo modo l’ambiente esterno diviene un’aula per gli allievi educati al rispetto del territorio. D contribuisce all’efficienza energetica del campus.

Sostenibilità ed Autosufficienza

Il complesso è dotato di soluzioni tecnologiche che gli garantiscono un’autosufficienza pari all’85% del suo fabbisogno energetico totale. C’è un importante impianto fotovoltaico in copertura, a cui si affiancano colonnine elettriche nei parcheggi. Così facendo, l’uso dei mezzi elettrici, quali monopattini, e-bike e caddy car viene largamente incentivato.

In aggiunta, all’avanguardia sono tutte le aree comuni, aule comprese, completamente digitalizzate. Accessi, capienze massime, pagamenti, prenotazione dei servizi, tutto può essere effettuato tramite app. Non mancano stampanti 3d, schermi e realtà virtuali di ultima generazione.

Accessibilità

La realizzazione del progetto ha coinvolto anche la rete infrastrutturale, prevedendo un generale potenziamento del trasporto pubblico.Per attuarlo si è fatto ricorso a nuove linee di autobus, ai già citati mezzi elettrici e car sharing.

Concludendo, l’H-Campus è un esempio di architettura a cubatura zero, sintesi di innovazione e attenzione al passato. Sperimentazione e riuso, ricerca e chiarezza.

E’ un’architettura avanguardista che merita di essere considerata un esempio da imitare e migliorare.

 

PHOTO: MARCO ZANTA

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About author
Sara De Carlo Classe 1993. Laureata in Architettura presso l'Università degli Studi di Ferrara nel 2018 e frequentante il master di Interior Design presso Nad Nuova Accademia del Design, a Verona. Appassionata di arte, ama leggere e viaggiare e non perde nemmeno un gran premio di F1.
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