Nel magico Salento, si trova una perla che unisce Oriente ed Occidente, la città più ad est del nostro stivale: Otranto.
La cittadina, nel 1480, fu protagonista di un violento attacco da parte dei Turchi che massacrarono sul Colle della Minerva 800 otrantini e, proprio lì, venne costruito un tempio dedicato a Santa Maria dei Martiri.
La Cattedrale

Facciata della cattedrale di Santa Maria Annunziata
Nella cattedrale di Otranto “Santa Maria Annunziata” sono conservate le reliquie dei Martiri. Oltre a queste, la cattedrale offre da più di 800 anni, a numerosi visitatori, uno dei mosaici pavimentali più imponenti ed importanti di sempre: il mosaico medievale dell’Albero della Vita.
Molti, camminando tra le navate, ammirano questo pavimento non conoscendone la storia, la quale, per essere raccontata nei dettagli, avrebbe bisogno di centinaia di articoli! Quella che vi propongo è perciò una mini-guida sulle figure più importanti che potrete osservare entrando nella cattedrale e scrutando sotto le panche dei fedeli.
Il mosaico
L’opera fu realizzata tra il 1163 e il 1165 su progetto di Pantaleone, monaco dell’Abbazia di San Nicola di Casole. Il committente fu l’arcivescovo Gionata, forse su richiesta di Guglielmo il Malo, un signore normanno. Pantaleone scelse i soggetti da rappresentare e molto probabilmente ne realizzò alcuni in quanto, su un mosaico, è presente l’iscrizione “per manu” che ci fa capire che egli ci lavorò in prima persona.
Il pavimento musivo si estende per oltre 16 metri coprendo interamente la superficie della cattedrale ed è suddiviso in tre navate.
Il modo più semplice per poter “leggere” questo mosaico è quello di partire dalla chioma dell’albero (dando le spalle all’altare), per poi arrivare alla sua base e rigirarci attorno.
Abside e Presbiterio
Partiamo dall’apice della cattedrale, l’abside. Qui il mosaico è difficile da osservare in quanto si trova alle spalle dell’altare. Le raffigurazioni presenti sono collegate in modo radiale a episodi della vita del profeta Giona, come la sua gettata in mare, il grosso pesce che lo inghiotte, l’annuncio dei castighi, ed è inoltre presente la caduta di Ninive e una caccia al cinghiale.
Nel presbiterio troviamo 16 medaglioni che racchiudono figure umane e animali fantastici: toro, behemoth, elefante, coccodrillo, pantera, dromedario, centauro, cervo, unicorno. Inoltre, sono presenti la Regina di Saba, il Re Salomone, una sirena, il leopardo alato/grifone che uccide un ariete, con l’iscrizione “PASCA”. Questa potrebbe essere l’anagramma di “Pardus Alatus Sternit Cornutus Arietes” cioè “leopardo alato abbatte cornuto ariete”, identificato probabilmente con il re macedone Alessandro Magno che sconfigge Dario III, come visto nel mosaico della Battaglia di Isso. Infine Adamo ed Eva con il serpente, simbolo del demonio.
Navata centrale
Nella navata più importante vi è il maestoso ed elegante “Albero della Creazione” o “Albero della Vita”, la cui base è ubicata all’ingresso della stessa e si sviluppa fino all’altare. È sorretto da due elefanti, che ne rappresentano le radici e, tra i rami, si sviluppano varie scene bibliche e mitologiche. Al di sotto del presbiterio, in cima all’albero, possiamo osservare la cacciata dal Paradiso Terrestre di Adamo ed Eva.
Proseguendo sul lato sinistro della navata (lasciando alle spalle l’altare), troviamo Re Artù con in mano uno scettro curvo, nell’atto di cavalcare un caprone. Subito dopo possiamo notare il gatto di Losanna e accanto ad esso Caino con un bastone che colpisce Abele.
Al di sotto della raffigurazione del Giardino dell’Eden, vi è quella dei 12 mesi dell’anno, inseriti in 12 medaglioni che rappresentano varie attività come la raccolta del grano, l’aratura dei terreni, la produzione del vino, il pascolo, la caccia al cinghiale e scene di ozio.
Continuando questo viaggio nella Otranto medievale, incontriamo la rappresentazione del Diluvio Universale con l’Arca di Noè e gli uomini che sono inghiottiti dai pesci. Dopo il diluvio, ritorna la pace, rappresentata da un ramoscello di ulivo stretto tra le mani degli uomini.

Diana cacciatrice che scocca una freccia verso il cervo
Più in basso, sul lato destro della navata, compare la Torre di Babele, simbolo della presunzione dell’uomo e le figure dei leoni monocefali. Sulla sinistra invece si può notare l’ascesa con due grifoni del re Alessandro Magno e sul lato opposto la dea Diana intenta a scoccare una freccia ad un cervo.
Navata laterale sinistra
Nella navata laterale sinistra, si può ammirare il piccolo “Albero del Bene e del Male” con la rappresentazione delle anime dei dannati e degli eletti (Inferno e Paradiso). Vi sono raffigurati Satana e i tre patriarchi Abramo, Isacco e Giacobbe che accolgono sulle ginocchia le anime degli eletti.
Navata laterale destra
Nella navata laterale destra, vi è “l’Albero della Redenzione” con una serie di animali e mostri e nella parte terminale verso l’alto, alcune figure umane riconoscibili grazie alle scritte che le accompagnano. Quest’albero termina in alto con la figura mitologica di Atlante che sorregge il mondo con le braccia alzate.
Questo mosaico è considerato un’enciclopedia medievale e ancora oggi, numerosi studiosi, cercano di decifrarne il suo misterioso significato. Qualora non fosse sufficiente a stupirvi la visita all’interno della cattedrale, Otranto offre ancora tantissimi scorci e panorami che sicuramente vi lasceranno “a bocca aperta”.
Foto di: Chiara D’Alfonso