Il nuovo anno scolastico è iniziato e riscontro, come sempre, la premura e l’interesse dei genitori di studenti con DSA verso il PDP. Ma cos’è?
Il PDP è..
Il PDP, ovvero Piano Didattico Personalizzato, è un documento ufficiale dettagliato e alleato per promuovere l’apprendimento, l’inclusione e il successo scolastico di uno studente con DSA. Viene definito il rapporto tra la scuola, i genitori e le figure che seguono lo studente nelle attività di recupero e riabilitazione, indicando tutti gli interventi necessari (soprattutto gli strumenti compensativi e le misure dispensative) per arrivare agli stessi obiettivi di apprendimento dei suoi compagni.
Normativa di riferimento
La legge 170/2010 indica che gli studenti con DSA o altri bisogni educativi speciali possono beneficiare di misure educative e didattiche di supporto, di una didattica individualizzata e personalizzata in base alle difficoltà e ai punti di forza del singolo alunno e rispettando il suo modo di imparare.
Le Linee Guida 2011 (parte del Decreto Ministeriale 5669) “per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con Disturbi Specifici di Apprendimento” danno le indicazioni fondamentali “per realizzare interventi didattici individualizzati e personalizzati, nonché per utilizzare gli strumenti compensativi e per applicare le misure dispensative” che vanno quindi indicati nel PDP.
Chi scrive il PDP? E come?
Il primo responsabile della redazione del PDP è il consiglio di classe dello studente che ha ricevuto una certificazione di DSA. La stesura inizia dopo che la scuola ha ricevuto la certificazione di diagnosi, fatta da uno specialista del Servizio Sanitario Nazionale oppure di una struttura accreditato o da uno specialista privato.
Il consiglio di classe può anche chiedere il supporto del referente DSA d’istituto, insegnante con una formazione specifica sui DSA e che fornisce supporto ai colleghi su normativa, strategie e strumenti utilizzabili.
Anche la famiglia e gli esperti esterni sono coinvolti nella redazione del PDP per renderlo più completo e utile possibile. Questo è uno dei tanti momenti in cui la rete tra scuola, famiglia e professionisti che seguono lo studente è fondamentale.
Occorre però non dimenticare il destinatario del PDP: lo studente. E’ bene includere anche lui nella stesura e/o consegna del Piano Didattico Personalizzato, in modo tale che possa conoscere e capire cosa può fare la scuola per le sue necessità e fornire anche il suo punto di vista. Lo studente non deve subire decisioni prese per lui da tutte le figure coinvolte nella sua formazione e percorso scolastico.
La firma del PDP
IL PDP firmato è dunque il documento che consente di attivare tutte le misure previste e indicate al suo interno, ma la famiglia deve prima approvarne il contenuto firmandolo.
Ma un PDP dettagliato richiede del tempo per poterlo leggere, a volte anche con l’aiuto dello specialista. Ci tengo a sottolineare che la famiglia può chiedere il PDP in visione prima di firmarlo e ottenere il tempo necessario per studiarlo e sottoporlo agli specialisti di fiducia. Si possono richiedere modifiche ed integrazioni. La possibilità di ottenere copia in visione del PDP ha avuto conferma dal Dottor Guido dell’Acqua, referente del MIUR per l’area BES, che lo ha comunicato ad alcune associazioni di famiglie che si erano appellate direttamente al Ministero dell’Istruzione.
Se la famiglia rifiuta di firmarlo, la scuola può solo attenersi al “rispetto delle diversità individuali”, come indicato nella legge 53/2003 “per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale.”
Il PDP dura per sempre?
Gli insegnanti preparano il PDP non appena la famiglia consegna la diagnosi alla scuola. Indicativamente la stesura avviene all’inizio di ogni anno scolastico, entro il primo trimestre: il punto 3.1 delle Linee Guida 2011 riguarda proprio la documentazione dei percorsi didattici e indica con chiarezza che la scuola deve predisporre i documenti utili “in tempi che non superino il primo trimestre scolastico”.
Se la diagnosi non c’è, i docenti possono comunque preparare il PDP motivando la loro decisione di personalizzare la didattica.
Nel corso dell’anno scolastico, insegnanti e famiglia possono rivedere e modificare il PDP in qualsiasi momento per adeguarlo alle necessità dello studente, considerando i suoi miglioramenti e identificando di volta in volta la strategia e gli strumenti più adatti a lui.
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