La London Bridge Tower è un grattacielo situato nel quartiere Southwark di Londra; è più conosciuto con il nome The Shard in quanto è stato rinominato dai media “Shard of Glass” che tradotto in italiano vuol dire “la scheggia di vetro”.
Guardando la foto sotto si può comprendere perché è stato rinominato la scheggia di vetro.

The Shard visto dall’alto – Photo di ©pixels_of_life #281929119 – Regolarmente acquistata su Adobe stock
La forma è simile a una piramide allungata (completamente rivestita in vetro) che si assottiglia sempre di più fino a sparire nel cielo, come se fosse un albero di una nave ormeggiata sulla riva del Tamigi.
Il progetto
L’imprenditore britannico Irvine Sellar nel 2000 commissionò all’Arch. Renzo Piano un progetto di riqualificazione urbana del quartiere di Southwark. Tale progetto consisteva nella sostituzione di un edificio alto degli anni sessanta destinato a uffici con un grattacielo che doveva dominare lo skyline di Londra.

Schizzo realizzato da Renzo Piano – Foto tratta dal libro “Giornale di bordo” di Renzo Piano
L’allora sindaco di Londra Ken Livingstone mostrò subito un grande interesse per questo progetto ma pose tre condizioni:
- il grattacielo non doveva contenere solo uffici ma doveva avere più destinazioni d’uso;
- doveva creare dei positivi collegamenti con la città incentivando così la riqualificazione del quartiere;
- non doveva avere parcheggi in quanto bisognava favorire il trasporto pubblico.
The Shard è stato progettato esaudendo le richieste del sindaco. Infatti nel piano interrato è stato creato un collegamento con la stazione metropolitana (avente due linee) dove sono stati realizzati dei locali commerciali.
Il piazzale alla base del grattacielo è stato concepito per creare un’interazione tra l’ingresso della stazione London Bridge e quello del The shard; infine consente l’interscambio tra metropolitana e autobus.

Piazzale antistante il The Shard -Foto dell’ autore
Grazie ai suoi 309,6 metri non è solo il grattacielo più alto di Londra, ma il più alto dell’Europa Occidentale.

Lo Skyline di Londra dove spicca su tutti sul lato destro il The Shard – Photo di ©Adel #392553648 – Regolarmente acquistata su Adobe stock
E’ una vera e propria città verticale capace di ospitare circa 7.000 persone. Nei suoi 66 piani abitati sono presenti negozi, vari uffici, ristoranti, un hotel (dal 34° al 52° piano) , un museo, diverse abitazioni private (dal 53° al 65°) e un osservatorio panoramico della città (dal 68° al 72° piano). Insomma è una torre multifunzionale attiva 24 ore su 24 superando tutte le aspettative.

Vista dall’osservatorio panoramico (72°piano del The Shard) – Photo di © Luciano Mortula-LGM #196100687 – Regolarmente acquistata su Adobe stock
Come è stato realizzato?
La costruzione è durata meno di 4 anni, i lavori sono iniziati nel 2009 e il grattacielo è stato ultimato ed inaugurato per le Olimpiadi nel 2012. E’ costato 540 milioni di euro e hanno contribuito alla realizzazione più di 1400 operai e centinaia di ingegneri. Oltre all’Arch. Renzo Piano la realizzazione di quest’opera è stata possibile grazie al Project Director John Parker.
Le tecnologie altamente avanzate che sono state adottate dai progettisti e dagli esecutori hanno permesso al The Shard di superare ogni limite ingegneristico.

A sinistra si può notare il The Shard, al centro il tower bridge e a destra lo skygarden – Photo di ©KeithYunxi #366252961 – Regolarmente acquistata su Adobe stock
Realizzazione del nucleo
Normalmente quando si costruisce qualsiasi edificio si scava fino al piano di posa delle fondazioni, si realizzano le stesse e poi si prosegue con la struttura portante o il nucleo nel caso di un grattacielo. Ma per il The Shard non è stato così.
Il nucleo è stato poggiato su una sorte di palafitta costituita da 23 pilastri. Ciò ha permesso di far crescere il nucleo in elevazione, mentre intorno ai pilastri si scavava per realizzare le fondazioni. Così facendo sono diminuiti i tempi e i costi di realizzazione.
Per realizzare il nucleo in calcestruzzo armato è stata utilizzata una grande cassaforma in acciaio di dimensioni 26 x 22 metri che ogni giorno saliva di 3 metri, realizzando 21 piani in 10 settimane.
Prima di proseguire con il nucleo sono state realizzate le fondazioni continue a zattera, eseguendo la gettata di calcestruzzo più grande dell’edilizia britannica. Ci sono volute 32 ore e 5.500 mc.
Sono state installate quattro gru a torre per la movimentazione dei materiali, gru che sono risultate le più alte del Paese, di 160 metri. Nonostante la loro altezza, esse hanno consentito di realizzare solo metà dell’edificio; perciò è stata adottata una strategia mai utilizzata sino ad allora. E’ stata montata una gru in cima alla cassaforma del nucleo; quindi il nucleo e la gru crescevano insieme. Per stabilizzare la gru da eventuali venti, la struttura della torre è stata prolungata all’interno di un vano destinato ad un ascensore.
Completamento
Ultimato il nucleo, si è passati a realizzare gli ulteriori 23 piani della guglia. E’ stata messa in atto un’ulteriore strategia: con la gru installata in sommità del nucleo è stata realizzata una mensola sulla quale è stata assemblata una gru che ha raggiunto ben 317 metri da terra.
Per ultimare la guglia sono state assemblate 500 tonnellate di acciaio ripetendo i cicli di carico ben 100 volte.
L’involucro esterno del grattacielo è costituito da una doppia facciata ventilata e le 8 facciate sono state coperte da 11.000 pennelli di vetro.
Per comprendere meglio come è stato realizzato ed approfondire, potete vedere il documentario realizzato da Focus cliccando qui.
Foto Copertina: © ingusk 307265896