Oggigiorno siamo abituati a sentir parlare di comfort e benessere, pertanto è doveroso spiegare il significato della parola comfort prima ancora di accostarla al mondo dell’edilizia.
Il comfort è la sensazione di benessere che l’utente percepisce nell’usare un oggetto, nel vivere una situazione quotidiana o quando si trova in un determinato ambiente.
Cosa si intende con “Comfort abitativo” ?
Con comfort abitativo si intende il benessere psicofisico che una persona percepisce vivendo un determinato ambiente. Nel tempo si è dedicata una particolare attenzione ai luoghi in cui si trascorre la maggior parte del tempo ovvero, la propria casa e il luogo di lavoro (ufficio).
Il benessere che si crea all’interno di una stanza è determinato da quattro parametri:
- temperatura
- qualità dell’aria
- acustica (intesa come limitazione dei rumori)
- luminosità
Qual è il ruolo del progettista?
L’Ingegnere (o architetto) incaricato della progettazione di un immobile, in funzione della destinazione d’uso finale, deve ottimizzare i parametri precedentemente elencati per migliorare il comfort abitativo.
Il Progettista quindi deve scegliere i materiali e i sistemi costruttivi più idonei a garantire quattro fattori:
- isolamento termico
- eliminare problemi di umidità, condensa e muffe
- isolamento acustico
- migliorare la luminosità
Come il comfort abitativo incide positivamente sulla nostra salute?
Un buon isolamento termico permette all’individuo di non avvertire né una sensazione di caldo né di freddo. In estate la temperatura di un ambiente non deve superare i 25-26°C, mentre in inverno non deve scendere sotto i 19-20°C.
Tenere sotto controllo la percentuale di umidità consente di evitare che essa possa incidere gravemente sulla nostra salute.
Limitare i rumori provenienti sia dall’esterno sia dall’interno (anche tra due stanze della stessa abitazione) ci permette di evitare che il soggetto sia irritato e stressato.
In merito alla luminosità si deve ottimizzare sia la luce naturale grazie a un infisso che rispetti determinate caratteristiche, sia quella artificiale con un attento studio illuminotecnico. Una casa ben illuminata con la luce naturale permette di ottenere un benessere psicologico, ma anche un risparmio considerevole di energia termica ed elettrica (di conseguenza economico).
Come si può migliorare il comfort abitativo di una casa o di un condominio?
Ristrutturare o restaurare un edificio non vuol dire solo renderlo esteticamente più gradevole, ma migliorarlo anche termicamente.
Realizzando un buon “isolamento termico a cappotto” miglioreremo considerevolmente il comfort abitativo di un fabbricato esistente.
Nella maggior parte dei casi si interviene esternamente all’edificio realizzando un isolamento termico a cappotto in facciata.
Se dovessimo migliorare termicamente un edificio storico soggetto a vincoli di tutela, opteremo invece per un isolamento termico da realizzare all’interno dello stesso.
Nelle nuove costruzioni spesso si realizza un isolamento termico inserendo i pannelli isolanti all’interno di un’intercapedine. Questa soluzione è molto delicata in quanto bisogna prestare particolare attenzione a non creare ponti termici.
L’intento di questo articolo è quello di sensibilizzare il lettore sull’importanza dell’isolamento termico. Scopriamo insieme come si realizza un isolamento termico a cappotto esterno.
Isolamento termico a cappotto esterno
Si usa il termine “a cappotto” perché è come se facessimo indossare all’edificio un abbigliamento tecnico che sia in grado di proteggerlo sia dal freddo sia dal caldo.
Questo sistema di isolamento consiste nell’applicare dei pannelli isolanti (aventi un determinato spessore) sulle pareti perimetrali della casa o del condominio.
Lo spessore del pannello, per ottenere un adeguato isolamento termico, dipende da tre fattori:
- la struttura della parete
- il materiale isolante scelto
- la zona climatica dove è collocato l’edificio
I pannelli vengono prima incollati alla parete e successivamente fissati meccanicamente tramite dei tasselli. Generalmente dal momento in cui vengono incollati i pannelli si fa trascorrere 1-2 giorni prima di fissarli meccanicamente. Dopo questa prima fase i pannelli verranno rivestiti con uno o più strati di rasante ed infine si realizzerà una finitura colorata.
Prima di realizzare un isolamento termico a cappotto, bisogna studiare la struttura oggetto di intervento assicurandoci che la stessa non presenti problemi di umidità di risalita, ed eventualmente eliminarli prima della realizzazione dello stesso.
Tipologie di pannelli isolanti
Per isolare termicamente un edificio si possono utilizzare vari materiali e tecniche costruttive.
Le tipologie di pannelli isolanti si differenziano in base al materiale con cui sono realizzati.
I materiali più utilizzati per realizzare un isolamento termico a cappotto sono i seguenti:
- sughero
- fibra di legno
- fibra di vetro
- lana di roccia
- polistirene (o più comunemente polistirolo)
- poliuretano
Il sughero e la fibra di legno sono ottimi isolanti sia termici che acustici, l’unica caratteristica negativa è la loro permeabilità all’acqua; quindi bisogna prevedere la realizzazione di uno strato impermeabile che progetta i pannelli isolanti. Di solito vengono utilizzati quando si deve isolare termicamente una struttura in legno.
La fibra di vetro e la lana di roccia sono degli ottimi isolanti acustici e termici, impermeabili e permeabili al vapore. Sono molto utilizzati quando si vuole realizzare un isolamento termico all’interno dell’edificio.
Il polistirene può essere di due tipi:
- polistirene espanso EPS
- polistirene espanso estruso XPS
Il primo viene utilizzato molto frequentemente perché è economico, ma ha la pecca di non essere traspirante. È consigliabile utilizzare il polistirene XPS in quanto è più compatto; ciò permette di ottenere un cappotto molto resistente e impermeabile.
Il poliuretano oltre ad avere caratteristiche simili al polistirene XPS, è leggero e facile da posare, presenta una buona resistenza al fuoco ed è adatto per l’isolamento acustico. Viene impiegato spesso per l’isolamento di strutture turistiche e condomini.
Come si valutano le prestazioni dei vari materiali?
In precedenza si è evidenziata l’importanza dello spessore del pannello, in quanto ad uno spessore maggiore corrisponderà una maggiore coibentazione.
Per comprendere quale materiale a parità di spessore è più performante, basta esaminare le sue caratteristiche tecniche e prestazionali:
- Conducibilità Termica Dichiarata λ [W/mK] : è l’attitudine di una sostanza a trasmettere il calore attraverso la conduzione termica. Minore è il valore di λ e maggiore sarà il potere isolante del materiale. Di conseguenza per isolare bene la propria casa bisogna scegliere dei materiali con una bassa conducibilità termica.
- Resistenza Termica R = spessore del pannello / λ [m2 K/W] : è la capacità di un corpo ad opporre resistenza al passaggio del calore. Maggiore è il valore di R e migliore sarà la coibentazione termica.
- Trasmittanza Termica U = λ / spessore del pannello [W/m2K] : ci permette di valutare la dispersione di calore. Minore è il valore di U e minore sarà la dispersione di calore attraverso una parete perimetrale.
Consigli
Il materiale consigliato è il poliuretano, per la sua resistenza meccanica e la facilità di posa.
In Italia abbiamo la fortuna di avere due aziende leader nel settore dell’isolamento termico che propongono entrambe dei pannelli in poliuretano che hanno delle caratteristiche simili.
La prima è EDILTEC che produce un pannello denominato POLIISO ED, idoneo alla realizzazione del cappotto.
La seconda è STIFERITE che ha studiato accuratamente un pannello denominato STIFERITE SK, specifico per il sistema a cappotto esterno.
Tengo a precisare che STIFERITE è stata la prima azienda in Europa a certificare presso l’ente di controllo svedese la prima EPD (Enviromental Product Declaration) del pannello STIFERITE S da 60 mm.
Entrambi i pannelli POLIISO ED e STIFERITE SK sono rivestiti su entrambe le facce con un velo di vetro saturato. Questo velo rende il pannello ruvido e ciò permette al rasante di aggrapparsi (fissarsi) meglio al pannello.
Costi di realizzazione e bonus facciate
Tenendo conto dei vari costi dovuti all’acquisto dei materiali, della manodopera e degli oneri per la sicurezza, il prezzo a metro quadro per la realizzazione di un isolamento termico a cappotto esterno varia dai 55 ai 70 €/mq.
Si può affermare che l’unico svantaggio dell’isolamento termico a cappotto è il suo prezzo, che varia in base al materiale scelto e alla difficoltà della posa.
Il Legislatore per sensibilizzare i cittadini a effettuare interventi di riqualificazione energetica ed estetica ha previsto il “bonus facciate” nella legge di bilancio 2020. Tale bonus permette una detrazione fiscale pari al 90% per chi effettua lavori di rifacimento della facciata dell’edificio. Tra questi lavori è inclusa la realizzazione dell’isolamento termico a cappotto.
Per ulteriori approfondimenti sul bonus facciate clicca qui.
In questo periodo, per rilanciare l’Edilizia nella fase 2, il Governo sta pensando di estendere il bonus facciate sino al 31-12-2021.
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